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Don Tonino Bello e l'alfabeto della pace
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Si chiama semplicemente “Parole Nobili”, questa sorta di breviario della comunicazione, edito da La Meridiana a vent’anni dalla morte di don Tonino Bello, il sognatore di Dio, a cui il linguaggio della chiesa sembrava teorico, astratto, spesso incomprensibile, troppo vicino al regno dei cieli. Allora don Tonino si aggrappa alle parole e le riporta giù sulla terra. Pagina dopo pagina, si compone un collage di scritti, che invitano a fare tabula rasa e ripulire il nostro lessico dalla muffa, liberarlo dalle incrostazioni di secoli di tradizione e cattivo utilizzo.
E quelle scelte dal vescovo di Alessano, instancabile predicatore della gentilezza, sono parole di speranza, che cercano la meraviglia negli angoli dimessi delle case, sulla faccia sconosciuta dell’altro, nel sonno senza sogni dei poveri. Raccontano di audacia, coraggio, innocenza, estasi, vita, utopia, indispensabili mattoni dell’interazione che, invece di erigere muri, costruiscono ponti, aprono finestre.
Fabbricare “la pace fatta in casa”, vicina allo scranno dello scolaro, al desco del contadino, e non alle tavole rotonde ricoperte di velluto, coltivare la bellezza quotidiana, obbedire restando in piedi, “incoraggiare l’attitudine allo stupore”, sono solo alcuni dei sogni diurni di don Tonino Bello, consigli pratici per fare fronte a questa crisi di estasi generale. Dare fiducia ai giovani e, soprattutto, appassionarsi alla vita, “perché è dolcissima”.
Don Tonino Bello, Parole Nobili – Dizionario della nonviolenza, a cura di Giancarlo Piccinni, Viviana Matrangola, Salvatore Leopizzi, edizioni La Meridiana, Molfetta, 2018, pagg. 52, euro 5.