Non è un gioco da ragazzi. Trentamila mattoncini per la basilica di Santa Croce di Lecce
Forme e colori Lego hanno attraversato le generazioni, trasformandosi da semplice passione per i più piccoli, in strumento d’arte. Ne parliamo con Brizzo, autore di un'incredibile riproduzione del monumento simbolo di Lecce
La notte stellata di Van Gogh. La grande onda di Kanagawa di Hokusai. La
Marilyn Monroe di Andy Wharol. Opere d’arte che hanno superato se stesse,
divenendo negli anni icone oltre il tempo. Così come monumenti e simboli
universalmente riconoscibili come il Colosseo, la cabina telefonica inglese o la
tour Eiffel, tutti riprodotti con i mattoncini colorati della Lego,
per la gioia di milioni di appassionati nel mondo. Da domani, a questo
elenco, si aggiunge anche la basilica di Santa Croce di Lecce. Il merito è di Brizzo
(all’anagrafe Francesco Favale), artista a tutto tondo che “disegna, dipinge,
colora, imbratta, butta, brucia, costruisce e smonta”. Un amante dell’arte in
tutte le sue sfaccettature, che è transitato dalla fotografia,
all’illustrazione, all’arte grafica a quella manuale e di progetto. “E chissà”,
ci racconta, “quando avrò chiuso il capitolo ‘Lego’ magari passerò allo studio
della ceramica”.
Ma andiamo per ordine, in questa chiacchierata con Brizzo.
Come nasce la passione per i Lego?
Dal cinema. Ho visto che Lego aveva ideato i Brickheadz di Frankenstein, e
allora mi è venuto in mente che sarebbe stato bello ricreare la famosa scena di
Shining in cui Danny corre con il triciclo lungo i corridori
dell’Overlook Hotel. Il pavimento è stato un grosso problema, ma sono riuscito
a risolverlo. E poi anche i diorama (ambientazioni e scenografie in scala
ridotta) mi hanno affascinato subito tantissimo.
Conoscendoti, però, immagino che dopo i primi esperimenti hai poi deciso
di fermarti, giusto?
Esatto. Per compiere lo step successivo è stata necessaria una pausa studio
utile ad approfondire le tecniche di costruzione dei professionisti. Lì mi si è
aperto un mondo fatto di programmi di progettazione e sviluppo in 3d, ufficiali
della Lego. E poi ho conosciuto Bricklink, un fenomenale catalogo di
tutti i mattoncini esistenti, nato come semplice market e successivamente,
grazie anche alla lungimiranza della Lego, divenuto catalogo ufficiale
dell’azienda.
Insomma, un mondo potenzialmente infinito. Tra mattoncini standard,
tecnici, speciali e piastrelle sfuse, abbiamo visto che esistono decine di
migliaia di pezzi. E spesso sono utilizzati anche per costruzioni “non
ufficiali”.
Sì, nel mondo sono tantissimi i gruppi di Afol (Adult fan of Lego). Approfondendo
quelle realtà, ho notato che in tanti si cimentavano con la riproduzione di monumenti delle
proprie città. A quel punto è venuto naturale pensare alla “mia” Lecce. L’idea
originale era mettermi alla prova con piazza Sant’Oronzo. Poi ho
virato però verso qualcosa di più ancora iconico, seppur più difficile: la
facciata di Santa Croce, simbolo universale dell’arte barocca, non
solo in Italia, ma anche in Europa. E sono partito a razzo, tra schemi e
rilievi fotografici.
Quindi, aprendo una parentesi, come spesso è accaduto anche in passato,
la tua arte è decisamente viscerale, per lo meno nell’origine, sebbene poi venga sviluppata e approfondita attraverso dedizione e studio pressoché totali.
In effetti, da completo autodidatta, è il mio modo di fare, di vivere. Mi piace
lasciarmi trasportare dalle suggestioni per aprire nuove strade, e vedere
dove portano. O tracciare rotte inaspettate lungo direttrici già esistenti.
Spesso gli stimoli nascono anche dallo ‘sprone’ di qualcuno che mi dice cosa
non si può fare, secondo lui. Quello mi fa capire che forse ho imboccato la
strada giusta.
Torniamo a Santa Croce. È pronta? Quando possiamo vederla? Quanto è
grande?
Sto ultimando gli ultimi dettagli, apportando ‘limature’ necessarie
affinché la resa sia soddisfacente, innanzitutto per me. Dopo oltre un anno e
mezzo di lavoro, voglio che sia il più fedele possibile (ovviamente per quanto
consentono i pezzi esistenti) all’originale. Conto di presentarla ufficialmente
all’inizio dell’estate, quindi manca davvero pochissimo. È grande un metro e
venti per un metro ma… sai che forse non ho contato esattamente i pezzi che ho
usato? Però, se dovessi fare una stima a occhio, direi che stiamo
parlando di circa 30.000 mattoncini, sicuramente non meno di 25.000.
Lavoro mastodontico, il tuo, che sicuramente finirà in diverse esposizioni,
in Italia e nel mondo. Ma che ha anche un “figlio” alla portata di tutti.
Santa Croce ha un piede al Mei di Verona del 2025, evento di modellismo di
risonanza internazionale, e un altro alla Legohouse in Danimarca. E poi, sì, la
riproduzione grande ha un figlio "piccolo" di 400 pezzi.
Una piccola Santa Croce da libreria, nata perché alcuni amici mi hanno chiesto
di farne degli esemplari più a misura di casa e... di tasca, per chi volesse
avere una personale riproduzione della basilica. In pratica un progetto
parallelo, che è ordinabile direttamente sulla pagina instagram brizzobrick
e che spedisco direttamente a chi lo richiede completo di istruzioni per il
montaggio, con un piccolo packaging personalizzato.
Perché grandi e bambini sono molto più vicini di quanto non si pensi: l'arte è un gioco da ragazzi, e i ragazzi è bene che giochino con l'arte.