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Tra sorsi, allegria e premi, a Novoli una piccola festa del vino locale e... domestico

Partecipata e conviviale, si è svolta la prima edizione di “Mieru te garace”, il palio dei vini “casaluri” novolesi organizzato dal collettivo Lu sipàle.

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Un primitivo in purezza si è aggiudicato il premio della giuria tecnica; un blend negroamaro-malvasia quello della giuria popolare. Simone Leaci e Antonio Bacca sono i due giovani “vignaioli per passione” che si sono aggiudicati la prima edizione del particolare concorso “Mieru te garace”, il primo palio dei vini “casaluri” di Novoli.

Un concorso organizzato dal collettivo Lu sipàle che, nei locali del Palazzo Baronale, ha chiamato a raccolta le “forate resistenti”, alcuni dei produttori per diletto novolesi e i loro nettari, degustati da una giuria tecnica, sorseggiati e... decisamente bevuti da decine e decine di avventori, che alla fine hanno decretato il vincitore del premio “popolare”, intitolato alla memoria di Luigi De Luca, novolese scomparso lo scorso anno, un amico di tanti, che amava fare il vino e condividerlo con gli amici.

Sei i produttori che hanno partecipato al brioso concorso (l’annus horribilis a causa della peronospora ha impedito ad altri la raccolta nel 2023), ognuno con una tipologia di vino, messa al vaglio delle giurie, insieme ad altre tipologie, sempre di produzione “casalura”, che hanno contribuito ad allietare la serata. Il concorso è stata un’occasione, goliardica e conviviale, per tenere il conto di chi, ancora, porta avanti con tenacia la “vinificazione domestica” che, a Novoli, fino a qualche decennio fa, era pratica assai diffusa. Una passione che si è quasi fisiologicamente spenta con il passare degli anni e con l’abbandono di quelle campagne che, fino a qualche decina di anni fa, pullulavano di vigneti e di uomini e donne impegnati nella cura come nella vendemmia. Ricordi ancora vivi in tante generazioni di novolesi.

Da qui l’idea de Lu sipàle, che ha riscosso non poca curiosità e, soprattutto, una divertita partecipazione. Si è detta sorpresa per la qualità dei vini, la giuria “tecnica”, composta dall’affermato enologo Marco Mascellani; con lui il cuoco, cultore, ricercatore e fine narratore della tradizione culinaria salentina, Massimo Vaglio; quindi Italo Vetrugno, contadino novolese, ultimo capo cantiniere della cantina sociale del paese; Rosanna Spedicato, addetta alle vendite delle Cantine De Falco e Maurizio De Luca, ingegnere e imprenditore, titolare di una distilleria.

Oltre ai due vincitori, hanno partecipato al concorso i produttori Giovanni Pati e Antonio Marzo, con due “muscateddre selvatiche”, varietà tipica novolese; Ele Vergari con un negroamaro e Paolo Costa con un negroamaro rosato. La serata è stata occasione anche di un fitto scambio di chiacchiere e ricordi, sul passato vitivinicolo novolese, su storie e memorie, su personaggi e vitigni autoctoni. Per tutti, per i giurati e per i produttori partecipanti, in omaggio una copia numerata del “Bacco” contenstualizzato all’occasione, opera dell’artista Massimo Pasca.

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