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L'ultimo canto di Daniele Durante. Addio all'anima della pizzica salentina

Si è spento a 66 anni, nella sua casa di Lecce, Daniele Durante, artista che ha trasformato il folklore salentino in un genere riconosciuto in tutto il mondo

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Musicista radicale e innovativo, popolare e cattedratico, personaggio spigoloso e ironico, burbero e affabile, profondo, leggero e conviviale, Daniele Durante è stato, da sempre, un riferimento per quiSalento, dal punto di vista professionale e anche personale.
Racchiude, il suo essere, l’anima musicale di un Salento che è passato, in una manciata di anni, dal conoscere e riscoprire se stesso, al presentarsi al mondo.
Ci legano una serie di ricordi, di chiacchierate informali e di interviste “canoniche” (ma non convenzionale), di visite in redazione e, perfino, di confronti in calzoncini e scarpette durante una partita di calcetto. Ci ha segnato il suo percorso musicale, col “mito” indelebile del Canzoniere Grecanico Salentino, dalla sagacia de “La quistione meridionale” alla poesia della “Luna otrantina”, fino agli “albori” della pizzica pizzica, quando ancora non si parlava di pizzica pizzica.
Ci legano a lui i momenti di amicale condivisone della registrazione del suo disco da solista, “E allora tu si’ te lu sud”, e della sua “ultima botta” alla musica popolare salentina, un disco che quiSalento mise in distribuzione nel 2013, una “Antologia licenziosa di trenta canti e pizziche dal Salento”. Il resto è storia recente, ma dall’anima antica, immortale.
La redazione di quiSalento, nel rimarcare la grande perdita per la cultura e la musica salentina, condivide il ricordo di Daniele Durante a firma della Fondazione Notte della Taranta, che ha vissuto da protagonista gli ultimi anni. Dopo averne segnato l’inizio.

Di seguito, il comunicato integrale della Notte della Taranta

Il Direttore artistico della Fondazione Notte della Taranta, che ha trasformato il folklore salentino in un genere riconosciuto in tutto il mondo, si è spento nella sua casa di Lecce.

Daniele Durante, il genio della Pizzica, se ne è andato a 66 anni, nella sua casa di Lecce per un tumore che l’aveva colpito da tempo, una malattia che ha affrontato con coraggio e nel più stretto riserbo. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni mentre era impegnato nella creazione di un innovativo Concerto digitale della Taranta. Lascia la moglie Francesca e i figli Caterina, Ernesto Niceta, Mauro e Flavio.

Il maggiore esperto di musica popolare del Salento, Direttore artistico della Fondazione La Notte della Taranta dal 2016, è stato l’energia e il ritmo innovatore di molte edizioni del Concertone a partire dal 1998 quando opponendosi ai conservatori affiancò Daniele Sepe nell’opera di rinnovamento della tradizione musicale salentina. Nel 2010 accolse nella sua casa Ludovico Einaudi e ancora i maestri concertatori Carmen Consoli, Raphael Gualazzi, Fabio Mastrangelo, Andrea Mirò e Paolo Buonvino. Negli ultimi anni ha collaborato agli album di Clementino e Enzo Avitabile. E nel 2013 ha deciso di musicare, dopo l’incontro a Melpignano con lo scrittore Erri De Luca, il testo Solo Andata dedicato ai migranti. Nella sua lunghissima carriera ha consegnato brani indimenticabili della tradizione popolare con i suoi inconfondibili arrangiamenti: Serenata, Luna Otrantina, Alla riva del mare, Pizzicarella, Suspiri.



L’uomo che ha trasformato il folklore salentino in un genere riconosciuto e apprezzato in ogni parte del mondo, ha costruito un percorso leggendario per la cultura popolare salentina fin dal 1975 quando di ritorno da Londra insieme alla scrittrice Rina Durante fondò il Canzoniere grecanico salentino. Sue le note della celebre Quistione Meridionale, “manifesto, scrive Durante nella sua biografia contro gli intellettuali (compresi quelli di sinistra) che anziché affrontare e cercare di risolvere i problemi ne fa vessilli e si mette a capo di crociate per accrescere esclusivamente il proprio potere”. Spirito critico che non è mai venuto meno nella sua lunga carriera e che lo ha portato a scrivere nel 2014 la canzone di lotta No TAP contro lo sfruttamento del paesaggio salentino e nel 2015 Xylella, il brano denuncia sulla morte degli ulivi che inserirà nel CD Suspiri , una riflessione che anticipa il male oscuro che lo colpirà negli anni seguenti. “Suspiri e suspirando ieu m’affliu - Sospiri e sospirando io mi affliggo”.

Tarantaè 2020

https://www.youtube.com/watch?v=fEzuplaTm20

Quistione Medirionale 2016

https://www.youtube.com/watch?v=xQkmDBCyuno

Fuecu 2019

https://www.youtube.com/watch?v=5teij7WYiIA

Immagini Daniele Durante alla Notte della Taranta dal 1998 al 2021.

https://youtu.be/_IThD0HJrwg

Il cordoglio di Massimo Manera, presidente della Fondazione La Notte della Taranta

Perdiamo il punto di riferimento più autorevole della cultura musicale popolare salentina, Alla famiglia di Daniele va il nostro cordoglio profondo, alla famiglia della Taranta il nostro sincero abbraccio. Daniele ha combattuto negli anni gli stereotipi, i sentimentalismi mielosi e con schiettezza e lungimiranza non si è mai sottratto anche al duro confronto per affermare le sue idee sempre proiettate al futuro. Se oggi l’Orchestra Popolare ha un suono riconosciuto e individuabile lo dobbiamo al prezioso e silenzioso lavoro di Daniele che ha amato la musica più della sua vita e ha continuato a lavorare per l’edizione 2021 fino all’ultimo giorno”.

La direzione artistica della Notte della Taranta.

Per la Fondazione La Notte della Taranta, Durante ha composto il brano Fuecu dedicato alla Focara di Novoli e nel 2020 il brano Tarantaè dedicato alla rinascita della divinità zoomorfa. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Concertone 2020 Durante disse: “i nuovi tarantati non sono posseduti da niente e da nessuno e ugualmente, in cerca di un loro Dio, si radunano a centinaia, prendono un tamburo, ballano, cantano e cercano di entrare in una trance dove non si è malati e non ci si sente malati. La cultura che c’è dietro questi fenomeni è completamente diversa da quella di possessione perché non è considerata una malattia, non va curata, non c’è da vergognarsi”. Nel 2018 ha musicato in chiave pizzica una parte del Barbiere di Siviglia per il progetto speciale della Taranta in collaborazione con il Festival Valle d’Itria. Sempre aperto a nuove sperimentazioni ha introdotto nel repertorio del Concertone il brano in arabeshe Lule Lule, aperto alla contaminazione con nuovi generi musicali lavorando a stretto contatto con Clementino, Gue Pequegno, Boomdabash. L’Orchestra Popolare da lui diretta ha conquistato i teatri e le piazze del mondo da New York a Cuba, da Seul a Mosca.

Il ricercatore.

Etnomusicologo, eclettico chitarrista, Durante è stato soprattutto un accanito ricercatore non disposto a compromessi. Rigoroso e coerente, quando si trovava di fronte all’ignoranza sembrava spigoloso ma ha protetto con tutta la sua forza la cultura popolare dallo sberleffo che egli stesso aveva ricevuto sui palchi negli anni 70. Aveva scelto la pizzica per raggiungere un obiettivo: uscire dall’isolamento geografico e culturale del Salento affermando il valore della tradizione.

Una vita per la musica.

La musica è stata la sua vita. Collaboratore e amico degli accademici George Lapassade e Piero Fumarola negli anni 90, sperimentano insieme la “thecno pizzica” avviando il processo di modernizzazione del patrimonio sonoro salentino.

Nel 1997, a Venezia, l’associazione Salento Altra Musica che Daniele Durante fonda per divulgare le ricerche sul campo, raduna in occasione dello storico Carnevale, su proposta del prof. Piero Fumarola, 7 gruppi di musica popolare salentina per la prima volta insieme sul palco, anticipando di fatto la nascita della Notte della Taranta. Si ritrovano in piazza San Marco: Canzoniere Grecanico, Alla Bua, Aramirè, Mena Mena Mò, Terra de Menzu, Xanti Yaca e Zoè. Al termine del concerto il pubblico continua ad acclamare i musicisti che decidono di formare due grandi ronde che conquistano a suon di tamburello la piazza. Nel 2001 Durante decide di portare la pizzica in discoteca sbarcando al Malè di Santa Cesarea Terme e nel 2003 è tra i promotori dell’attivazione del Corso Triennale di Musica Popolare al Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Fonte primaria per studenti, ricercatori e musicisti, Durante aveva intervistato Luigi Stifani, il violinista delle tarantate incontrato da Ernesto De Martino ma anche tutti i cantori popolari come Uccio Aloisi, Niceta Petrachi “La Simpatichina”, Cici Cafaro e molti altri.

Nel 1976 decise di documentare quello che era rimasto del tarantismo. All’alba del 29 giugno si recò nella cappella sconsacrata di San Paolo a Galatina. “L’esperienza fu per me, da tutti i punti di vista molto forte, tanto da decidere di non ripeterla più. Devo precisare a questo riguardo che non sono mai riuscito ad essere uno spettatore freddo e distaccato, davanti a questi fenomeni, come chi se ne occupa scientificamente deve essere. L’atmosfera era di forte drammaticità, e mi riportava alle lamentazioni funebri che mi coinvolgevano in maniera altrettanto forte” (Spartito, Io resto qui, 2005).

Nel 1980 Rina Durante gli consegna dieci testi da musicare che diventeranno un’opera teatrale: nasce Ballata Salentina, il progetto che a 500 anni dalla morte dei martiri di Otranto narrava l’invasione turca del 1480, con la voce dei più deboli: pescatori, contadini, e soprattutto musicisti.

Nel nuovo millennio dopo aver lasciato il Canzoniere al figlio Mauro, si dedica alla scrittura dei testi e nel CD “E allora tu si de lu Sud” insieme ai Sud Sound System ripropone tutti i temi di disagio del Mezzogiorno d’Italia, rilevando una nuova Quistione Meridionale legata alla fuga dei cervelli e invitando i giovani a restare nel Sud. Scelta che lui ha ribadito negli anni rifiutando le proposte di andare a vivere in Francia e a Milano. Nel 2011 musica dieci poesie di Vittorio Bodini ed esce per Anima Mundi l’audiolibro “Le Mani del Sud”. “Caro Daniele, scrisse 30 anni prima l’intellettuale Rina Durante, la poesia non paga! Aveva ragione il poeta anche i suoi lavori non hanno avuto grande fortuna ma, cosa ancora più grave, i libri e le poesie di Bodini non mi pare siano presenti nelle case dei salentini e del Sud in generale” Come siamo bravi a farci male!”

CITAZIONI di DANIELE DURANTE tratte da "Spartito – Io Resto qui" (Edizioni Salento Altra Musica, 2005)

“Negli ultimi tempi mi capita spesso di fare una similitudine tra la pizzica e il calcio. I punti comuni mi sembrano:

- nel calcio basta colpire la palla con i piedi e cercare di mandarla nella porta avversaria e puoi giocare. Nella pizzica basta imparare a percuotere il tamburello o cantare qualche strofa o fare qualche passo ed entri nella ronda, nel cerchio, nel movimento.

- nel calcio non puoi toccare la palla con le mani e non puoi fare fallo sull’avversario ma anche nella pizzica non puoi toccare la donna con cui balli e devi andare a tempo altrimenti la ronda non funziona

- nel calcio ci sono gli assertori del gioco tradizionale all’italiana e quelli dell’innovazione (zona, pressing, ecc.) e quelli che le giocano tutti e due adeguandosi all’avversario. Nella pizzica i tradizionalisti, gli innovatori e quelli che non si pongono problemi nell’utilizzare ora una ed ora l’altra.

Si potrebbero trovare altre analogie ma mi fermo con l’osservare che anche nella pizzica, come nel calcio, ci sono i tifosi di vari gruppi che litigano con passione sostenendone le tesi.

In questo clima mi tornano in mente le parole del mio primo ed unico allenatore di calcio (ho giocato soltanto nelle giovanili) che diceva pressappoco così: “il calcio è bellissimo ma ha un solo grande difetto: tutti credono di saperlo giocare e di capirne più degli altri”.

Citazione di Daniele Durante E tratte dal libretto “Testi e Spartiti a cura di Daniele Durante” – Edizioni Salento Altra Musica

“Il Salento terra di mezzo per vocazione storica, è la terra d’origine di un fenomeno di possessione e trance unico in Italia: il tarantismo. Fenomeno che si è conservato fino ai giorni nostri, in un contesto considerato pienamente acquisito dalla civiltà occidentale: la taranta è viva e non è morta. Siuramente con il mutare delle condizioni socio culturali anche il concetto di tarantismo si è modificato. Pensare che la pizzica-tarantata si sia mantenuta inalterata attraverso i cambiamenti della società (abbandono dell’agricoltura, penetrazione nell’area di nuovi modelli culturali) è quanto mai sbagliato. Il tarantismo come è stato conosciuto e studiato si è concluso, perché è conclusa la credenza nel fatto che la tarantola pizzichi e provochi una malattia. Quello che oggi bisogna fare è individuare le radici uniche ancora vitali delle vecchie culture, cogliere i tratti essenziali che ne sopravvivono e tener conto di come si sono trasformate e come potrebbero trasformarsi. Anche se oggi i giovani non hanno contatto diretto con il lavoro duro dei campi, il tarantismo o la lamentazione funebre, non per questo sentono meno il peso della sofferenza e della malinconia che ha prodotto la maggior parte dei nostri canti, ed alcuni di loro hanno un disagio esistenziale certamente non inferiore a quello che colpiva le tarantate di anni fa”.

NOTA BIOGRAFICA

Daniele Durante nasce a Melendugno il 10 agosto del 1954. Diplomato in Chitarra al Conservatorio di Lecce. Si laurea in Filosofia all’Università del Salento.

Nel 1975 con Rina Durante fonda il Canzoniere Grecanico salentino e comincia l’opera di ricerca sulla musica popolare. Nel 1990 pubblica per Erreci “Canzoniere, musiche, canti e racconti di Terra d’Otranto”, nel 1999 “Musica droga e trance” edizioni Sensibili alle foglie. Nel 2005 pubblica Spartito-Io resto qui con Salento Altra Musica e nel 2011 Le Mani del Sud edizioni Besa. Tiene il corso monografico sulle musiche e trance per l’insegnamento di Sociologia delle religioni presso l’Università del Salento. Promuove l’istituzione del corso triennale di musica popolare presso il Conservatorio di Lecce, dove insegna “Musica d’insieme” e “Storia ed estetica della musica popolare”. Docente di ruolo di educazione musicale per anni ha formato centinaia di studenti della scuola secondaria. Dal 2016 Direttore artistico della Fondazione La Notte della Taranta.

Discografia:

1977 Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa salentina
1980 Concerto 1
1983 Come farò a diventare un mito
1985 Concerto 2
1988 Canzoniere grecanico
1991 Concerto 3
1994 Sutt’acqua e sutta ientu navegamu
1994 Mamminieddhu Zuccaratu
1997 Ni pizzacau lu core
1998 Ballati tutti quanti ballati forte
2000 Canti e pizziche d’amore
2000 Carataranta
2001 Pizzica pizzica
2002 Alla riva del mare
2002 Serenata
2004 Pizzicarella mia
2005 Spartito
2009 Allora tu si de lu Sud con Sud Sound System
2011 Le Mani del Sud
2012 Ballata salentina
2014 Damuli nautra botta con Marco Poeta
2015 Suspiri

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