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L’amore…che viene, che va e vince su tutto: i volti del carnevale gallipolino

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Nel pieno dei preparativi, in un freddo pomeriggio di marzo, quiSalento è andato a curiosare nel luogo dove prendono vita le opere allegoriche del Carnevale fuori stagione di Gallipoli, organizzato dall’Amministrazione comunale, con la direzione artistica di Alberto Greco. L’ultima tappa del viaggio alla scoperta dei carri realizzati dai maestri cartapestai per le sfilate del 24 e 30 aprile è nei laboratori dei team Fideliter Excubat e Coppola. Dove tutto parla d’amore, e di speranza. 

Sono diventati amici da ragazzini, sui gradoni dello stadio “Bianco”, dove andavano a tifare per il Gallipoli calcio. Crescendo, la loro complicità si è trasformata in un’intesa professionale e poi in una solida collaborazione, tenuta insieme dall’esperienza del maestro Roberto Perrone. Proprio nel suo laboratorio, “La Bottega di Pero”, hanno imparato a fare la cartapesta e a trasformarla in opere allegoriche giganti i ragazzi del giovane team “Fideliter Excubat”, al lavoro sul carro “Amore che vieni, amore che vai”, sotto la direzione artistica di Gabriele Cortese, con la collaborazione di Benito Carrozza del Comitato Festa Santa Cristina.

Bottega del team Fideliter Excubat

“L’amore universale che fa da tema al carnevale 2022 non poteva che richiamare alla mente le canzoni di Fabrizio de Andrè, a cui è ispirato il nostro lavoro quest’anno” racconta il maestro Cortese, per tutti semplicemente “sosia”. Un amore rappresentato nelle sue tre accezioni, ma tutte con il volto bello e triste del poeta Pierrot, maschera della commedia italiana che rappresenta la ricerca affannosa di questo nobile sentimento. Il carro dei maestri Cortese e Perrone e del loro giovane team è un colpo al cuore: di bellezza e di simboli dai raffinati significati, racchiusi nel colore delicato di pennellate gentili ed eleganti. Una freccia di Cupido scagliata in pieno petto.

“Le figure allegoriche di Eros, che rappresenta l’amore carnale, Agape, l’amore spirituale, e Philia, l’amore sentimentale, ruotano sulla struttura simboleggiando proprio questa ricerca dell’amore da parte dell’uomo”. Tutti indossano il classico abito da Pierrot, e girano senza tempo, come un carillon guidato dalla grande luna, rossa da un lato, nera dall’altro, davanti alla quale si colloca un altro Pierrot, alto oltre 15 metri. È Cupido, che cerca di farsi spazio attraverso le fasi lunari per scoccare la freccia dell’amore universale, quello incondizionato per la natura, l’arte e gli uomini che non sanno più provare nobili sentimenti.

Quegli stessi nobili sentimenti che sono al centro, ai lati e tutt’intorno all’incredibile, altissima, ricca ed “esagerata” opera del team Coppola, composto dai maestri Stefano Coppola e Antonio Bentivoglio, detto “‘Nto carta”. “Omnia vincit amor” è il titolo di un carro che è un’esplosione di significati, e richiama l’attenzione su tanti temi importanti.

“Omnia vincit amor” del team Coppola

“Il grande gorilla vestito di lilla è certamente quello attira subito lo sguardo e l’interesse”, spiega il maestro Bentivoglio, “ma è solo la punta dell’iceberg di una serie di messaggi che vogliamo trasmettere”. Primo tra tutti, la condanna della violenza sulle donne. Una categoria rappresentata da una leggiadra figura femminile, in bikini e occhiali da sole, che dondola su un’altalena posizionata a mezz’aria proprio davanti al grande volto del gorilla e delle sue enormi mani, che sembrano volerla afferrare. “Ma lei è libera: di vestirsi come crede, di fare ciò che vuole, di vivere la vita come ritiene più opportuno, senza che la sua libertà scateni il senso di possesso e la violenza dell’uomo”, continua Bentivoglio. A sottolineare questo concetto una panchina rossa, proprio sotto il muso del gorilla, sulla quale è poggiata una grande scarpa rossa col tacco, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, e sono sedute tre scimmiette, atteggiate nel classico “non vedo, non sento, non parlo”. Simboleggiano l’indifferenza, l’ipocrisia e la discriminazione, mentre alle spalle del gorilla spuntano un angelo e un diavolo, nell’eterna lotta tra bene e male.



Tutto è bilanciato da installazioni laterali che richiamano l’amore universale: “Ci sono tre grandi cuori rossi e al centro di ognuno, una coppia. Composta da uomo e donna, da due uomini e da due donne. L’amore è così”, conclude Coppola, “puro e rispettabile, sempre. Indipendentemente dal sesso delle persone che compongono una coppia”.

A gridare questo monito, esortando alla tolleranza e al rispetto per le “diversità”, uno scimpanzè, che durante la sfilata si ergerà al di sopra del carro e attraverso un megafono inviterà tutti a volersi più bene. Un messaggio semplice ma sempre efficace, perché “l’amore vince tutto”.

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