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I corpi fieri dei vecchi ulivi del Salento

Nel cuore dell’Arneo, un’opera d’arte ambientale nasce dalle visioni del collettivo guidato dall’artista Ulderico Tramacere. Un delicato velo di calce rende omaggio agli ulivi del Salento, ormai secchi dopo un’esistenza millenaria. È un atto doveroso di rispetto, amore, riconoscenza verso i grandi patriarchi di questa terra.}

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Quando si raggiunge la contrada, dalla trafficatissima via del mare, si vedono in lontananza, statuari, sul crinale della collinetta. Sono già cinquanta, gli ulivi del Campo dei Giganti, con i tronchi imbiancati a calce. Si distribuiscono in forma libera, seguono quella linea anarchica tipica dei sesti irregolari di impianto, e il colore lattiginoso sembra trasformarli in un esercito di pietra.

Qui, si pratica la memoria di ciò che il Salento è stato, ma soprattutto di ciò che giorno dopo giorno si perde nella terra degli incendi e delle eradicazioni incontrollate. Uno per volta, ogni ulivo è stato potato con un atto di dedizione e di rispetto verso ciò che ha rappresentato per la sua gente. Sulla corteccia di molti di loro, il codice numerico assegnato dalla Regione Puglia ne testimonia la storia plurisecolare.

Su tutti, le fronde rinsecchite raccontano l’evoluzione di un paesaggio che ha fatto i conti con la tremenda fitopatia della Xylella. Non è forse un caso che questo campo sia sorto nel cuore dell’Arneo, dove la terra trasuda storia di lotte per il pane e il lavoro. Qui, quei tronchi enormi e nodosi hanno richiamato l’attenzione di Ulderico Tramacere, fotografo, che ha messo da parte i suoi consueti strumenti di lavoro, per agire in prima persona in una realtà non più filtrata dall’obiettivo fotografico.

Il campo è grande un ettaro e mezzo, e gli ulivi, non più produttivi, sono stati donati dalla famiglia Tarantino per inseguire la visione di ritrovare finalmente un paesaggio “a colori”. Serve a questo la calce. Usata per disinfettare, come nelle epidemie del passato, ha offerto soprattutto un’occasione di ricerca sull’uso del bianco, “colore primordiale” che educa lo sguardo pulito e restituisce le mille sfumature di luce che questa propaggine affacciata a ponente regala ogni giorno.

L’operazione che porterà alla potatura e imbiancatura di tutti gli ulivi dell’appezzamento, profeticamente, è partita l’otto dicembre dello scorso anno, giorno della Madonna Immacolata. Un po’ come ricordare che gli ulivi non hanno colpe per questo loro triste destino, ma possono diventare strumento per aiutare a non perdere speranza e senso d’appartenenza. Talvolta dai rami potati spunta un nuovo germoglio verde, che con il tempo assorbirà la patina bianca per progredire, si spera, con il suo percorso di vita. È come se sugli alberi fosse stato semplicemente steso un lenzuolo, che lascia aperta la possibilità di continuare a scoprire il loro senso più intimo.

Il Campo dei Giganti - ph. Ulderico Tramacere

Questa è la Land Art, che è nata per uscire dalle gallerie, per abbracciare la terra e la gente, che parla con il territorio, e gli lascia spazio aperto per evolversi e modificarsi”, spiega Ulderico. Il campo è “un cantiere” dove si catalizzano le energie di un collettivo che condivide questo percorso di arte e di cura. Tra la sua terra ferrosa si attraversa, infatti un paesaggio insieme umano e naturale, che si amalgama grazie alla pratica e alla partecipazione. Come sciogliere la calce nell’acqua, mescolare con un bastone e dipingere con il pennello, a mano. È servito anche questo per rieducare alla conoscenza, a interloquire con i confinanti scettici, a imbarcare nuovi compagni “quasi come una squadra di Picari”, ad aguzzare lo sguardo per cogliere le innumerevoli forme che prendono quelle cortecce.

Per muoversi nel campo ci si orienta grazie ad una serie di mappe. Sono oggetti d’arte in tiratura limitata. Ognuna è timbrata e numerata, e diventa pezzo unico perché individua di volta in volta uno specifico albero. Acquistandole si sostiene il progetto, e si adotta idealmente il proprio esemplare. Sulla cartina sono segnalate le piante e le rocce, i “crateri” e gli alberi incantati, e ogni elemento apre una serratura per accedere a luoghi inaspettati, in un gioco infinito di orientamento nella propria identità.

DOVE SI TROVA: Il Campo dei Giganti si trova in agro di Nardò, in contrada Santa Chiara. Si raggiunge dalla provinciale Veglie-Porto Cesareo.

INFO E CONTATTI: È possibile visitare il Campo dei Giganti in piccoli gruppi e su appuntamento, scrivendo a ilcampodeigiganti@gmail.com

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