Gli altri e il mare (degli Alimini) di Massimo Zamboni

Ha scelto le spiagge del Salento, l'ex CCCP, per una canzone di partenze e speranze

Le foto di scena del videoclip “Gli altri e il mare”

Massimo Zamboni- ph. Giacomo Rosato
Zamboni 1 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 2 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 3 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 4 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 5 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 6 ph. Giacomo Rosato
Zamboni 7 ph. Giacomo Rosato
Massimo Zamboni- ph. Giacomo Rosato Zamboni 1 ph. Giacomo Rosato Zamboni 2 ph. Giacomo Rosato Zamboni 3 ph. Giacomo Rosato Zamboni 4 ph. Giacomo Rosato Zamboni 5 ph. Giacomo Rosato Zamboni 6 ph. Giacomo Rosato Zamboni 7 ph. Giacomo Rosato

“Noi suoniamo Emilia Paranoica soltanto a casa nostra. Ma noi abbiamo due case, Reggio Emilia e Melpignano”. Questo dicevano 25 anni fa i CCCP. Facile capire, quindi, perché Massimo Zamboni, musicista, cantautore e scrittore italiano, chitarrista e principale compositore dei CCCP e dei successivi CSI, abbia deciso di girare il videoclip di “Gli altri e il mare” nel Salento.
E lo fa ringraziando pubblicamente proprio Melpignano, dove due mesi fa è stato realizzato un murales dedicato ai CCCP. Ringraziando un luogo “che ci ha accolto con ospitalità e amicizia, dimostrando ancora una volta il proprio carattere straordinario. L’indifferenza non è mai di casa da quelle parti, e proprio da esempi come Melpignano può ripartire un’idea di Italia che ci faccia ritrovare – finalmente – il pieno significato di sentirci cittadini”.
Sono le spiagge dei laghi Alimini e della Baia dei Turchi a fare da sfondo al suo nuovo singolo, un pezzo che parla dei migranti e del mare, tra strofe come “provvidenze secolari pazienze sfiducie millenarie e dall’imbrunire il prevalere dei maschi il loro dominare” e “Cuore mio c’è qualcosa che mi placa in queste onde dove senti i gabbiani urlare dove senti i cani urlare”, tra dolcezza e amarezza convivono in un pezzo che anticipa il prossimo album “La mia patria attuale”.
Tutte le foto del backstage del videoclip sono di Giacomo Rosato.

Articolo precedenteIl Natale arcobaleno del Barlento di Morciano di Leuca
Articolo successivoMatita, pastelli e luci: i disegni dei bambini accendono il Natale di Caprarica