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Due anni senza feste patronali. È tempo di ripartire

Martignano_San-Pantaleone
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In questi due anni il Covid non ha risparmiato nessuno. Se alcuni settori però hanno potuto riprendere gradualmente le proprie attività, ce ne sono altri in stallo. Tra queste le feste patronali, molto sentite nel Salento, un appuntamento atteso non solo dai devoti, ma da tutta la cittadinanza che si ritrova a condividere insieme la celebrazione del santo patrono.Con la pandemia i festeggiamenti sono stati ridotti all’osso, sono venuti meno tutti i riti che radunano nelle piazze e nelle strade centinaia, in alcuni casi migliaia, di fedeli. Grande assente la processione, sono vietati i cortei dietro la statua del santo lungo le vie agghindate a festa dalle luminarie.

Lecce. Processione in onore di Sant'Oronzo

Tutto è fermo per via delle restrizioni. Congregazioni, confraternite, associazioni, comitati attendono di poter riprendere quelle ritualità secolari che caratterizzano e rappresentano l'anima e l'identità della propria comunità. Di poter tornare a imbastire i ricchi e variegati programmi civili e religiosi che animano strade e piazze, tra le musiche bandistiche, le bancarelle al profumo di "cupeta", le colorate giostre alla periferia del paese, i ricami delle parature che si stagliano contro il cielo e lo spettacolo dei fuochi pirotecnici che chiudono la festa e danno appuntamento al prossimo anno.

La mancanza delle feste patronali è anche la mancanza della partecipazione, del ritrovarsi, del condividere. È la mancanza di una delle più importanti peculiarità salentine che, con il passare del tempo, rischia di sbiadire e sfumare sempre più verso un dolente sentimento di rimpianto.

Surbo. Processione in onore di Sant'Oronzo

Ma intorno alle feste patronali gravita anche un mondo di persone che "fanno la festa" creando un indotto economico di non poco conto che inizia a mostrare segni di sofferenza. L'allarme è lanciato da Graziano Cennamo, presidente di PugliArmonica APS, Benedetto Grillo presidente dell’Associazione Nazionale Bande da Giro, Giuseppe Truppa delegato regionale associazione Pirotecnica e Vito Maraschio presidente dell’associazione Luminaristi Pugliesi, che con una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Conferenza Episcopale Pugliese S.E. Mons. Donato Negro e al direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia Aldo Patruno chiedono risposte chiare per poter pianificare e pensare a una ripartenza.

La cupeta

I ristori e i programmi di sostegno stanziati per il settore ”in misura minore rispetto ad altri comparti” si legge nel comunicato diramato dalla cordata, non sono sufficienti. Bande, luminaristi, fuochisti, giostrai, artigiani e venditori ambulanti chiedendo alle istituzioni un tavolo programmatico per “cercare un confronto costruttivo e trovare una soluzione percorribile” affinché le strade tornino a riempirsi delle note degli ottoni, i cieli a illuminarsi e l'aria a profumare di cupeta.

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