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Con un mosaico di idee, Otranto si candida a Capitale italiana della cultura 2025

Il dossier, ideato in collaborazione con UniSalento e coordinato da Luciano Schito, è un progetto di condivisione e comunità.

Foto-Città-di-Otranto
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L’ispirazione non poteva che essere il mosaico, un simbolo identitario e dalle radici antiche, che dal celebre pavimento della cattedrale dei Martiri si sposta su altri livelli di significato e si presta a diventare metafora di un ambizioso progetto che coinvolge la città di Otranto.

Dalla sua posizione tutta a est, sentinella adriatica e prima testimone del sorgere del sole in Italia, Otranto è un luogo in cui le culture si sono incontrate, scontrate, fuse e ricomposte nei secoli, diventando esempio di dialogo e scambio, accoglienza e integrazione, aprendo un ventaglio multiforme di opportunità sociali e culturali.

È su presupposti di questo tipo che nasce un nuovo piano di sviluppo che, in un momento particolarmente difficile dal punto di vista amministrativo, politico e anche sociale per la Città dei Martiri, punta dritto a ottenere il titolo di Capitale italiana della cultura 2025, bando annuale del Ministero della Cultura, che per dodici mesi permette di intensificare attività culturali, valorizzare beni culturali e paesaggistici e migliorare i servizi offerti ai turisti grazie all’investimento di risorse economiche. Sedici sono le città italiane che partecipano al bando, due le pugliesi, oltre Otranto si legge in elenco anche Monte Sant’Angelo (in provincia di Foggia). Il 15 novembre la commissione decreterà le dieci finaliste e la procedura di valutazione si concluderà il 17 gennaio 2023.

Logo Otranto2025

Nei giorni scorsi è stato presentato al pubblico, al Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, il dossier del Comune di Otranto, sottoposto alla commissione il 13 settembre, che contiene le linee guida e le idee progettuali che seguono, in sintesi, tre direttrici: creatività, mediterraneità e sostenibilità.

Il gruppo di lavoro ha il suo cuore nell’Università del Salento, coordinato dal rettore Fabio Pollice, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Otranto e con il supporto di una squadra di esperti guidato da Promo PA Fondazione, impegnata nei processi di modernizzazione della pubblica amministrazione, e dal team manager culturale Luciano Schito.

È una candidatura di comunità, si legge nella presentazione, che abbraccia l’intera Terra d’Otranto. “Una comunità”, precisa Fabio Pollice, rettore di UniSalento, “che reinterpreta se stessa, il proprio patrimonio culturale, mettendolo al centro di un progetto di sviluppo che travalica i confini stessi della candidatura per costruire una visione di lungo termine a cui possa ispirarsi l’agire individuale e collettivo. E così Otranto, mosaico di culture, sotto la guida dell’Università del Salento, ha prodotto un mosaico di idee: un progetto organico e condiviso che guarda al futuro mettendo in valore il passato”.

Conferenza stampa di presentazione del dossier del Comune di Otranto

Investimenti per infrastrutture, mobilità e sostenibilità ambientale, elettrificazione della linea ferroviaria, programma accessibile e sostenibile con Abil Festa ed Ecofesta Puglia, e molto altro: “Per la prima volta”, spiega Francesco Bruni, assessore alla Cultura del Comune di Otranto, “la nostra città si è dotata di una progettazione di largo respiro e di lungo periodo, che potrà orientare tutta l’offerta culturale del nostro territorio nei prossimi anni. Sarà molto importante che questo percorso sia accompagnato e realizzato con tutti gli attori istituzionali, a cominciare da UniSalento e Camera di Commercio, che hanno creduto da subito nell’iniziativa, e dagli stakeholders coinvolti nella fase di progettazione”.

Il dossier di candidatura, conclude Luciano Schito, “nella sua narrativa progettuale compartecipata con i cittadini, gli enti e le Istituzioni, ci rivela un modello innovativo di pianificazione condivisa: un piano strategico omogeneo, in cui le convergenze tra il pubblico e il privato sono il vero punto di forza. All’autorevolezza e all’autenticità delle idee si aggiungono la forza e la volontà di realizzarle insieme, alle competenze e alla sensibilità del gruppo di lavoro si uniscono la conoscenza scientifica e l'umiltà del confronto dialettico, dove contano le buone idee e non i ruoli”.

Le idee messe in campo sono numerose tra cui un creative hub per l’industria culturale a Palazzo Melorio, laboratori di racconto del territorio con la costituzione di un archivio della memoria, una biblioteca digitale del patrimonio di Casole, la creazione del marchio “Terra d’Otranto”, uno spazio ampio per la musica, cinema, fruizione sostenibile del patrimonio naturalistico della costa, campus interculturali, una scuola internazionale di antropologia teatrale con il Terzo Teatro, un osservatorio geopolitico del Mediterraneo, corridoi ecologici integrati. Il mosaico di idee è stato progettato, ora non resta che attendere il parere della commissione il prossimo 15 novembre per sapere se potrà essere messo in opera.

Per leggere tutto il dossier, il comitato promotore e quello scientifico:

https://www.comune.otranto.le.it/vivere-il-comune/attivita/notizie/item/candidatura-di-otranto-a-capitale-italiana-della-cultura-2025

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