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Pollo d'artista. Ovvero quando la fesa diventa pop art

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Faccia di fesa, corona d’alloro, copricapo di peperone. Non è la pozione magica di uno stregone, ma è indubbio che qualcosa di prodigioso, comunque ci sia. È passato un anno dalla prima “creatura”, realizzata completamente con materiale commestibile, fuoriuscita dall’estro creativo di Laura Rizzo: il volto di Dante Alighieri, creato in occasione degli 800 anni dalla sua nascita.



Com'è andata, è presto detto. "La mattina, aprendo Facebook", racconta Laura, "avevo visto tantissimi omaggi, di ogni tipo, a Dante. Quando poi sono dovuta andare al supermercato per fare la spesa, mi muovevo con il suo volto impresso nella mente. Allora ho visto un peperone che mi ha ricordato subito il suo copricapo. E ho immaginato di poter modellare il viso del sommo poeta su una fetta di fesa di pollo. È stato un processo quasi istintivo.
Un mese dopo, era il compleanno della regina Elisabetta. E ho deciso di omaggiare anche lei, utilizzando dei popcorn come capelli. In breve tempo, è diventato un gioco che mi ha 'salvato la testa', durante il lockdown.
Cosa fondamentale, tutte le idee nascono direttamente sugli scaffali del supermercato. Io giro e rigiro e, quando trovo qualcosa che mi ispira, l’afferro al volo".



Da quel momento non si è fermata più, la giornalista e scrittrice tarantina, esperta e studiosa di canzone italiana, critico musicale, conduttrice radiofonica e autrice, mente dietro la quale si cela il progetto che, dopo un po' di mesi di costante crescita, aveva bisogna di un nome: “Pollo d’artista”. Un gioco che è diventato un piccolo e fortunato caso virale, tanto da farle decidere di fare le cose per bene, mettendo su un sito e un e-commerce, per le richieste sempre più pressanti che le arrivavano.

Ogni creazione inizia quindi sempre con una fetta di fesa di pollo, piatta, color carne, facilmente ritagliabile. Da lì, si sviluppa la parte più vorticosa del processo creativo, e bisogna immaginare quale alimento possa essere utilizzato al posto dei capelli ricci, degli occhiali da sole, di una corona, di un cappello.
"Per i capelli di Mina, le patatine, come boccoli biondi, sono stati vincenti".



I personaggi, poi, sono venuto fuori a frotte. Tutti fortemente iconici, immediatamente riconoscibili. Visto il legame a doppio filo che da sempre stringe Laura al mondo della musica, non potevano mancare cantanti e musicisti, come David Bowie con una zucca usata come fulmine, Amy Winehouse, Rino Gaetano, Ornella Vanoni con carote per capelli, Niccolò Fabi, Lucio Battisti, Stefano Bollani, Freddie Mercury, Ella Fitzgerald e Lucio Dalla con un fungo per cappello.

Non solo musica, ovviamente: tra creazioni di fantasia e volti reali ci sono poi Albert Einstein, Frida Khalo, Amleto, Raffaella Carrà, Pinocchio, Mary Poppins, il mago di Oz, la sposa cadavere.



I risultati sono strabilianti, e le collezioni crescono a vista d’occhio. Shopper, grembiuli, presine, guanti, tovaglie, tovagliette, strofinacci e sottobicchieri, tutti accessori utili a "fermare" fotograficamente le '"deperibili" creazioni. Deperibili ma non cestinatili, una volta fermata l'immagine.
"Tutto il cibo viene appoggiato sul tavolo pulito, e poi consumato", spiega, "non si butta via assolutamente niente. L’unica parte che non mangio, perché molto è maneggiato, è il volto. che finisce dritto nella ciotola del cagnolino della mia vicina".

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