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Improvvisart: dalla scena alle pagine

IMPROVVISART
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Non è un manuale di improvvisazione teatrale, non ci sono esercizi da eseguire, né vengono svelati i trucchi del mestiere. “Improvvisazione teatrale. Dall’atto creativo al ritmo” (Ergot edizioni) è il primo testo, pubblicato nel 2015, della collana “I colori dell’impro” diretta da Fabio Musci, fondatore con Alessandra Villa della compagnia Improvvisart. Attiva da oltre 10 anni, nata grazie al bando Principi Attivi nel 2008, ImprovvisART è ormai una realtà solida nell’ambito della creazione e organizzazione di eventi artistici, culturali e della formazione, ed è sede della Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale.

Nel libro, che per questa quarantena è scaricabile gratuitamente dal sito www.improvvisart.com, raccoglie le testimonianze di docenti ed esperti, tra i maggiori interpreti dell’evoluzione che, negli ultimi anni, ha interessato l’improvvisazione teatrale. Il testo non è solo per addetti ai lavori ma è rivolto agli amanti di questa arte e a chi è incuriosito dai meccanismi che muovono la scena. Chi non si è mai chiesto, assistendo a uno spettacolo d’improvvisazione, come facciano gli attori a catturare l’attenzione, coinvolgere, divertire ed emozionare il pubblico senza un copione? Dietro la riuscita di uno spettacolo ci sono studio e formazione, ricerca ed esperienza.

Ogni improvvisatore è insieme attore, sceneggiatore e regista, e ogni personaggio che va in scena lo cerca nel suo vissuto, nelle proprie esperienze ed emozioni. L’ambientazione non è fondamentale ma può influenzare la narrazione, è invece determinante la relazione che si instaura tra personaggi e con il pubblico, alimentata da pensieri, sentimenti e azioni. Il libro è ricco di esempi, riflessioni e teorie che conducono al cuore dell’improvvisazione teatrale, fatta di poche, pochissime regole ma rigide, lasciando libertà agli attori di esplorare soprattutto dentro se stessi.

Si scopre così che non ci sono idee geniali che gli “improvvisattori” pescano nella loro fantasia all’occorrenza, né complessi trucchi del mestiere. Come spiega Mari Rinaldi, attrice e insegnante, nel suo contributo dedicato all’atto creativo: “le storie che il pubblico osserva nascono dalla consapevolezza che l’attore ha della libertà di raccontare, dalle esperienze e dalla capacità di rappresentarle in scena. Ma, oltre a rappresentare i nostri ricordi, l'improvvisazione fa viaggiare i segreti della nostra anima, i sogni del nostro cuore”.

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