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Caro teatro, mi manchi!
Il Teatro Pubblico Pugliese e il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi invitano gli affezionati delle scene a far sentire il proprio affetto in questo tempo sospeso

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Il teatro si fa in presenza, come si legge sulla pagina Facebook del TTP, “vive di reciprocità: non ci sono artisti senza pubblico, non c’è pubblico senza un teatro in cui vivere assieme l’emozione dello spettacolo”. Per riempire il vuoto temporaneo e stringersi in un abbraccio virtuale, ma non meno sentito, si può realizzare un video-selfie di massimo un minuto e raccontare cosa manca di più, come si vive senza quel prezioso momento di arricchimento culturale, di condivisione, un appuntamento imperdibile per chi è abituato a frequentare platee, palchi e foyer assiduamente.
I contributi raccolti verranno pubblicati sui canali social del Teatro Pubblico Pugliese in una rubrica con cadenza settimanale, un racconto collettivo di questo periodo di sospensione attraverso gli occhi del pubblico. I materiali vanno inviati alla mail social@teatropubblicopugliese.it. I video devono essere girati tenendo lo smartphone in orizzontale e indossando gli auricolari per garantire un audio ottimale, essere accompagnati da una piccola presentazione, dalla liberatoria per l’uso delle immagini e da una foto del documento di identità.
È forte l’esigenza di sentire il calore del pubblico, una voce nel silenzio che conforti nella speranza di ritrovarsi presto immersi nelle emozioni dello spettacolo, tra risate, lacrime e applausi, tanto che anche il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi ha lanciato l’iniziativa “Caro Teatro, ti scrivo…”. Come fosse un amico lontano, gli affezionati possono scrivere un pensiero, un augurio dedicato al teatro su un bigliettino che diventerà l’addobbo sull’albero di Natale che ogni anno, per tradizione, fa mostra di sé nel foyer del Teatro. I messaggi espressi in poche parole possono essere inviati con firma o senza, entro giovedì 10 dicembre, all’indirizzo mail organizzazione@nuovoteatroverdi.com. Ci si immagina, in futuro, sotto quell’albero a leggere i pensieri e ricordare quanto era triste la vita con i teatri chiusi.