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Cala il sipario sul Festival: ha vinto il Salento

Alessandra Amoroso, Diodato, Emma e i Negramaro protagonisti a Sanremo, al di là del risultato finale. Ottime performance nella serata cover e duetti; oggi ultima esibizione per la conquista del podio

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Entra ballando in sala stampa. Come se non ci fosse nessuno intorno, a occhi chiusi volteggia e canticchia il suo brano, che si sente in sottofondo, dirigendosi come un maestro d’orchestra fino all’ultima nota. È l’applauso dei giornalisti a “riportarlo” a Sanremo, dove stasera si esibisce per l’ultima volta. Diodato è il decimo della lunga lista dei 30 artisti presenti: segue i Negramaro (settimi) e precede Alessandra Amoroso (12esima) ed Emma (19esima), per limitarci ai salentini in gara.


Ieri ha emozionato e commosso omaggiando De Andrè nella serata delle cover con “Amore che vieni amore che vai”, in duetto con Jack Savoretti, introdotto dal breve monologo di Filippo Timi. Pur non entrando nella top five, la sua esibizione è stata tra le più apprezzate dal pubblico e dalla sala stampa. Oggi Diodato ripropone “Ti muovi”, un brano delicato e profondo, a cui tiene molto: “Perché rappresenta quello che sono in questo momento della mia vita e la direzione in cui voglio andare. È una canzone che parla di liberazione a partire da qualcosa di molto intimo. Volevo provare a raccontare quello squilibrio emotivo che magari ti fa perdere un passo e ti fa inciampare, ma che è necessario per dare l’accelerata necessaria a rimetterti in linea, a ritrovare l’equilibrio. Da Sanremo mi aspetto serenità: sto cercando di godermelo di più rispetto al passato. In questi anni sono cresciuto e mi piacerebbe salire sul palco senza ansia e vuoti di memoria e scendere pensando di aver fatto tutto quello che volevo”.

E sul palco dell’Ariston Diodato non porta solo una canzone, ma un bagaglio di emozioni legate in maniera indissolubile alla sua Taranto, le stesse che lo hanno spinto a scrivere “La mia Terra”, colonna sonora del film “Palazzina Laf”, composta quasi in contemporanea con la canzone sanremese: “Sono molto legato alle mie origini e ne ho sempre parlato nelle mie canzoni, anche se solo seminando indizi, senza mai essere troppo esplicito e diretto. In quel brano, invece, il mio amore è dichiarato in maniera chiara. Ho viaggiato molto da bambino e per anni mi sono sentito nomade, cambiavo spesso città, amici ma a un certo punto ho proprio voluto scegliere Taranto. Ho passato a Taranto gli anni importanti dell’adolescenza, dalla fine delle medie alle superiori, gli anni che ti formano, ti danno l’accento, quell’accento forte che si sente ancora. In quegli anni ho imparato che era importante dire che quella è la mia terra, perché oltre al richiamo viscerale ho sentito che stavano succedendo delle “cose” e mi sono detto che dovevo far parte di una rivoluzione che era in atto, e dare una mano, con quel poco che potevo fare, che nel tempo è diventato sempre un po’ più grande. Quando Michele Riondino mi ha detto del film è stato spontaneo ribattere che la canzone la dovevo fare io”.

I primi salentini a salire sul palco sono i Negramaro: ieri il loro duetto con Malika Ayane non ha convinto tutti, ma oggi cercano di entrante nella cinquina che dà diritto a un supplemento di voto per la scalata finale. Portano in gara “Ricominciamo tutto”, una ballata, ma rock nel significato, perché è un inno di incoraggiamento verso chi cerca di rinascere ogni giorno, imparando a superare il cinismo dilagante. Dopo Diodato sarà la volta di Alessandra Amoroso, amatissima dal pubblico sanremese, tra gli artisti più applauditi e incoraggiati anche fuori dall’Ariston. La sua “Fino a qui” sta scalando la classifica dei brani più trasmessi in radio: molto intima, profonda e struggente, chiude il primo festival di Alessandra il giorno dopo la scoppiettante esibizione nella serata delle cover, quando ha davvero fatto ballare tutti insieme ai “fratelli” di terra e d’affetto, Boomdabash.


Infine Emma, tra i pugliesi la veterana del festival: sempre schietta e battagliera, propone un brano che arriva dritto all’anima e toglie il fiato, da cui il titolo “Apnea”. Ieri ha duettato con il rapper Bresh in un medley di Tiziano Ferro, stasera chiude ribadendo “Ricordati com’ero/Che tanto è tutto vero”, che riassume in due frasi la forza esplosiva della cantante. Solo a notte fonda si saprà se Alessandra Amoroso, Diodato, Emma o i Negramaro avranno conquistato un posto sul podio. E a quel punto potrà calare il sipario su cinque giorni intensi. Di musica e follia.

(quiSalento ha partecipato all’assegnazione del Premio “Sala stampa Lucio Dalla 2024”)

La foto di Alessandra Amoroso è di Fabio Serino.

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