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Tutto il buono del mare: sua maestà la cozza
Il gustoso frutto di mare diventa presidio Slow Food.

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Un risultato significativo, non solo per la gastronomia, ma anche per tutti i suoi effetti collaterali. Infatti, il protocollo, le cui procedure sono iniziate già durante la scorsa estate, comprende anche interventi di miglioramento per l’accessibilità e la viabilità della costa del Mar Piccolo, la riappropriazione degli spazi presenti nel sedime del 65° Deposito, l’eliminazione di detrattori paesaggistici lungo la costa, la piantumazione di specie arboree e il recupero delle antiche tradizioni della mitilicoltura nel Mar Piccolo.
Si riconosce dal gusto, ma anche alla vista, la cozza di Taranto, più robusta e profumata, grazie alle sue origini, nel Mar Piccolo appunto, bacino di mare rinfrescato dai citri, sorgenti di origine carsica a circa 60 metri di profondità, che rendono ottimale l'acqua per la vita dei prelibati mitili.
L’iniziativa rientra nel progetto “reMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare”, finanziato lo scorso anno con un importo di quasi 1milione e 300mila euro, nell’ambito del Por Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.6 “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale”. Un percorso, quindi, che aspira alla valorizzazione della cucina e dell'ambiente di una città, penalizzata da una velenosa attività industriale, e che cela invece ricercati tesori e perle da riscoprire.