La poesia di Simona Cleopazzo è poliedrica così come il suo impegno sociale e culturale. La scrittura, la lettura, i progetti rivolti all’istruzione, alla formazione, alla prevenzione e la comunicazione sociale sono gli ambiti nei quali ama e sa muoversi con competenza ed estrema sensibilità. “150+1, appunti sull’amore e sulla scrittura”, è la sua raccolta di poesie data alle stampe dalla casa editrice indipendente Collettiva.

Una raccolta caratterizzata da una struttura molto particolare. La prima lirica, “150”, è una sorta di introduzione e un inno alla parola, alla parola poetica che è rintracciabile in tutto ciò che ci circonda. Proprio come l’amore. Una fitta anafora iniziale la punteggia in un bel gioco di simmetrie. E non è certo un caso che sia proprio la parola amore a ricorrere con tanta frequenza. È l’amore che traspare sincero nella dedica iniziale alle sue nonne.

Le poesie che seguono hanno come fulcro la storia, la geografia, la letteratura e persino l’economia, la sismologia, la chimica, la psichiatria, perché tutto può diventare parola poetica, anche parole apparentemente apoetiche, o “antipoetiche”. A legare con un fil rouge l’intera raccolta, sono i neretti, parole chiave, parole regine: una sorta di piccolo faro che richiama l’attenzione. Hegel per “filosofia”, molecole per “chimica”, Dostoevskij per “letteratura”, logica per “matematica”. A volte, lo stile nominale fluisce rapido, come una cascata: “Una moka e due tazzine/ un bagno con la doccia/ un giardino coi limoni...”, e un solo verbo sostiene il senso di un’intera poesia.

Altre volte le eleganti metafore, le onomatopee, le antitesi, oppure parole dai suoni simili ma dal significato differente, provocano uno stridere di valore che dà risalto, reclama attenzione. Una poesia preziosa, che lascia il sapore dell’aforisma, della massima, della forza espressiva. Una poesia da studiare, approfondire, possedere.

(Rosita Serra) Indietro