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Tessera dopo tessera, il cielo di Casaranello
Un tesoro si rivela, bussando alla porta della chiesetta di Casaranello. Più di mille anni di storia riposano in questo straordinario edificio, alle porte del paese, tra cupole musive ingioiellate di stelle, santi bizantini e preziosi affreschi.
![casaranello](https://www.quisalento.it/wp-content/uploads/2020/10/casaranello.jpg)
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La porta si schiude e si lasciano alle spalle i raggi abbacinanti del sole, il brusio della strada e dei caffè vicini, il traffico delle automobili che scorrono lungo una delle principali arterie di Casarano. Tutto qui è ombra, silenzio e colore. Le mura possenti riparano dal mondo esterno, accogliendo il visitatore in un’atmosfera dove il tempo sembra essersi fermato. Un concilio di santi dà il benvenuto in questa chiesetta, semplice eppure preziosa, a partire dal nome. Casaranello, così si chiamava l’antico borgo di Casarano parvum, scomparso nel Quattrocento, un diminutivo che oggi si usa per indicare quello che è un fiore all’occhiello del Basso Salento, la chiesa risalente al V secolo, oggi valorizzata e curata dall’associazione ArcheoCasarano, che non solo ne gestisce la fruizione e le visite guidate, ma ha anche favorito la divulgazione e la conoscenza di questo importante sito culturale, con il progetto Touch Casaranello.
Gli occhi inseguono le splendide cromie dei mosaici, che disegnano sulle pareti armoniose fantasie geometriche e decori vegetali, scene bucoliche e bestiari medievali. Un grappolo d’uva cilestrino, una lepre che addenta un acino, pesci, conigli, galletti, conigli, cardellini, foglie d’alloro, manciate di fave, carciofi, tutto un paesaggio ricostruito minuziosamente, tessera dopo tessera, ingentilito dal raffinato motivo a coda di pavone. Nulla è lasciato al caso, secondo i dettami architetturali e teologici dell’epoca. Se a sorvolare la navata, lungo il grande arco centrale, ci sono quindi le scene del paradiso terrestre, le piante e gli animali, più in alto c’è il tentativo dell’artista di avvicinarsi a Dio, di rappresentarne in un simbolo la natura infinita e inafferrabile. Qui, infatti, il cielo è davvero racchiuso in una stanza. Basta alzare lo sguardo per ritrovarsi davanti alla volta a botte della cupola, figurazione del paradiso celeste, realizzata con i toni dell’azzurro, del blu intenso e incoronato dalla croce dorata, posta al centro di un rosario di ben 67 stelle, cinta da una greca arcobaleno.
Come fedeli raccolti in preghiera, San Michele, Santa Parasceve, Santa Barbara, il Cristo Pantocratore, di matrice tardo-bizantina, s’aggirano tra gli ambienti, insieme alle divinità affrescate in età medievale, tra cui le pie donne del Santo Sepolcro e le sante Caterina e Margherita, insieme ai santi Bernardino, Eligio e Antonio, che sembrano assistere a un rito silenzioso, popolando le navate di questo edificio maestoso e umile, dalle linee limpide e ricco di misteri.
A Casarano, la possibilità di fare un viaggio nel tempo è lì, nascosta dietro una porticina. Un varco temporale che trasporta tra pareti e stanze cariche di storia, tra santi e animali, nel cuore di un immaginario sparito e trascritto sulla pietra, tra l’Eden e il paradiso.
PER VISITARLO
La chiesa di Santa Maria della Croce si trova a Casarano, al civico 108 di piazza Bastianutti.
APERTURA
La chiesa è aperta e visitabile solo su prenotazione.
MODALITÀ D’ACCESSO
È obbligatorio munirsi di mascherina individuale e rispettare il distanziamento di un metro.
INFO E PRENOTAZIONI
È possibile prenotare la propria visita direttamente sul sito www.casaranello.it o al numero telefonico 347/1751019.