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Rachele, voce profonda del mare
Disponibile il primo album da solista di Rachele Andrioli, Leuca, uscito per Finisterrae edizioni
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Il momento arriva con “Leuca” (Finisterrae), personalissima dichiarazione artistica, preziosa autobiografia musicale di una delle cantautrici e polistrumentiste di riferimento della scena world salentina, e non solo, contemporanea. “Questa sono io!”, pare raccontare nel singolo deputato, “Fimmana di mare”, una donna che osserva e si specchia nelle acque salate, come luogo fisico e tramite per approdare su sponde sempre differenti.
Mantenendo l’occhio sul faro di Santa Maria di Leuca, che però viene capovolta nella classica idea di “Finibus Terrae” per diventare, nelle tracce del disco, “Principium terrae”. Un porto da quale partire, non prima di aver atteso (“Te spettu”), con la tempesta che si avvicina, per una navigazione che poi abbraccia la “Luna otrantina” di Rina Durante, che tocca le rive di altre nazioni con “Tutt’ eguale song’ e creature” (di Enzo Avitabile), a ribadire che “nisciuno è figghiu ‘e nisciuno”.
Una navigazione che si imbeve di ancestrali richiami tribali, grazie all’intervento delle voci del suo Coro a coro in “Mast qalander” (di Nusrat Fateh Ali Khan), che danza tra onde e risacca in “L’amareggiata” e si dichiara in “Manifiesto” (di Victor Jara), dove spiega che canta “perché la chitarra sente la sua ragione”. Un po’ come il viaggio intrapreso per la stessa ragione del viaggio.
https://www.youtube.com/watch?v=ep9pSEgXfBc&ab_channel=Finisterre