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Pensieri in libertà e colori sui muri. Unisalento e Borgo San Nicola insieme per l’arte

Carcere
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L’arte contro le restrizioni. Quelle di una quotidianità difficile, la vita dei detenuti, resa ancora più dura dalle restrizioni sociali adottate per l’emergenza Covid 19. Continua però, anche in periodo di emergenza, “Arte in libertà... oltre le sbarre”, progetto di arte-terapia avviato dall’Ufficio Integrazione Disabili dell’Università del Salento e promosso in collaborazione con la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Partiti a inizio anno, poi sospesi, continuano on line gli incontri dell’iniziativa ideata dagli studenti del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, per il progetto che prevede la realizzazione di alcuni laboratori di arte-terapia, che porteranno poi alla realizzazione di murales sul grigio cemento del carcere. Questo nell'ottica di uno scambio emozionale e professionale tra le due parti: una, i detenuti, che negli incontri e nella creatività possono trovare delle forme di socializzazione e di "evasione"; l'altra, gli studenti, che si trovano così a mettere in pratica sul campo, su un campo difficile, gli studi e la teoria.

Lo stop dovuto alle restrizioni dell’emergenza sanitaria non ha smorzato l’entusiasmo iniziale dei protagonisti, studenti e detenuti, e il progetto si è così adeguato al distanziamento e alle nuove regole, approdando on line con gli incontri e i lavori, ripresi in modalità telematica, che si arricchiscono di una playlist sul canale YouTube dell’Ateneo, dove ogni martedì gli studenti protagonisti del progetto ne racconteranno i dettagli e condivideranno la propria esperienza. E online è disponibile il primo video con l’intervento di Vanessa De Donatis, neolaureata in Psicologia all’Università del Salento.

Ad essere coinvolti nel progetto sono quattro volontari del progetto di servizio civile dell’Ufficio Integrazione Disabili “Università senza frontiere”, e dieci studentesse del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo selezionate con apposito avviso pubblico.

“Lavoriamo con detenuti particolarmente fragili”, spiegano dal dipartimento, “ed è proprio per questo che la direzione e gli operatori della casa circondariale hanno voluto ‘osare’ e destinare a loro le attività del progetto”.

Terminato il ciclo di incontri, prendendo spunto dalle idee grafiche emerse, studenti e detenuti realizzeranno assieme alcuni murales, documentando tutto il percorso con riprese video che saranno presentate al pubblico.

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