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Music Platform, l'elettronica racconta il paesaggio

Valorizzare il Salento, i suoi luoghi, la sua identità, in musica. quiSalento intervista Music Platform.

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Il Salento, raccontato dai nuovi media. Con la rubrica quiWeb, pensata esclusivamente per la rivista on-line, vogliamo farvi conoscere quelle realtà "virtuali" che narrano il territorio con un account Instagram, una pagina fb, scritti fruibili solo su schermo, presentandovi personaggi e "cantori" moderni di un territorio che rivela angoli sconosciuti e punti di vista inediti, esplorati attraverso le tecnologie contemporanee.





Oggi incontriamo i ragazzi di Music Platform, che regala una colonna sonora inedita al paesaggio salentino, abbinando la musica elettronica a luoghi storici, città vecchie, scogliere e campagne selvatiche.


 





- Com'è nata Music Platform? Quanti siete e quanto sono diverse le personalità che contribuiscono a questo progetto?





Music Platform nasce dall'idea di cinque giovani salentini (Daniele Marzano, Francesco Schito, Tommaso Assalve, Diego Caroppo e Salvatore Perfetto) accomunati da un unico obiettivo: promuovere e valorizzare il territorio attraverso il linguaggio della musica. Realizziamo dei video documentari a puntate sul web, unendo la musica elettronica in live performance all'interno di luoghi storici e beni culturali del territorio nazionale.





- Ogni puntata ha una sorta di cantastorie? Come viene scelto?





Dopo uno studio intenso insieme ad un'accurata ricerca di informazioni storico-culturali, affidiamo a uno scrittore il compito di redigere un racconto recitato da una voce narrante durante l'intera puntata. Tale narrazione serve ad accompagnare e guidare il pubblico, mettendo così in evidenza alcuni dettagli che si riveleranno importanti per la comprensione dell'intero iter culturale enfatizzando così il processo di valorizzazione dei luoghi.





- Riguardo ai luoghi, invece, spesso si tratta di location inaccessibili al grande pubblico, come monasteri, sotterranei o residenze storiche. Un dj che suona musica elettronica in un convento quattrocentesco sembra quasi un cortocircuito spazio-temporale. Come avvengono le vostre performance? Avete qualche aneddoto o episodio in particolare legato ai luoghi scelti?





L'aggettivo "cortocircuito spazio-temporale" ci piace moltissimo! Il nostro intento primario è quello di promuovere il territorio attraverso strumenti innovativi e maggiormente attrattivi per la cosiddetta "generazione 2.0": vorremmo creare una nuova sinergia tra la tradizione culturale del passato e l'evoluzione dell'arte nel futuro. Mese dopo mese cerchiamo di raggiungere differenti segmenti di pubblico sfruttando l'armonia tra musica e cultura, facendo vivere allo spettatore un'esperienza unica e suggestiva.





Durante tutte le riprese nasce una magia unica e ogni volta differente: ciò è frutto dell'alchimia generata tra i suoni e i brani scelti dall'artista che si fondono con l'ambientazione suggestiva circostante. Viviamo quasi una sorta di "epifania sonora", un flusso di coscienza che scorre sotto forma di musica e immagini. Anche gli artisti stessi, terminate le riprese ci confessano di aver vissuto un'esperienza unica: la possibilità di esprimere il loro intimo rapporto con i suoni andando a creare una vera e propria sinergia.





- Dal mare all'entroterra, dalla storia all'architettura alla bellezza ignara dei centri storici, i video sembrano le passeggiate di un viaggiatore, colto da stupore a ogni angolo. Come si fa, da salentini, a continuare a conservare la meraviglia per un territorio che si conosce bene e da quando si ha memoria?





È proprio questo il bello: crediamo di non conoscere davvero il nostro territorio. Non conosciamo tutte le sue ricchezze, le diversità che contraddistinguono ogni sua zona, non riusciamo a notare quel piccolissimo dettaglio catturato dall'obiettivo di una fotografia. Seppur si viva la propria città o il proprio paesino ogni giorno, c'è sempre qualcosa da scoprire: nell'angolo di una vecchia corte, tra gli spiragli di un antico muretto o tra le immense distese di verde che abbiamo la fortuna di avere si annida sempre un particolare in grado di stupirci. "Come ho fatto a non notarlo prima?".





Questo territorio ha un grande cuore pulsante di storia e di cultura che stiamo cercando di raccontare a suon di musica. Per concludere, noi in primis stiamo facendo un percorso di crescita personale molto interessante e sempre più spesso veniamo rapiti da luoghi e paesaggi ancora sconosciuti… perché in fondo Music Platform è proprio questo! Music Platform è scoperta.





- Oltre alle selezioni musicali, avete uno spiccato senso dello storytelling. Dal teaser iniziale al montaggio. Come avviene la genesi di una puntata di Music Platform?





Il primo compito consiste nella ricerca dei luoghi, un'esperienza formativa importante per tutti noi: fino ad ora abbiamo scelto quelli che ci hanno colpito, ma che in primis rappresentassero un forte richiamo all'identità del territorio. Una volta individuati i siti, procediamo a richiedere tutte le autorizzazioni necessarie: ottenuto il via libera iniziamo, passo dopo passo, a costruire la puntata partendo da un'approfondita ricerca usufruendo di archivi e biblioteche, consultando spesso professori universitari, storici del luogo, fino anche al saggio anziano affinché appurino la veridicità e la correttezza storica delle nostre ricerche.


Svolgiamo anche numerosi sopralluoghi "tecnici" sul posto per verificare lo stato dei luoghi, le informazioni raccolte ed impostare la regia: viene tutto curato nei minimi dettagli, dalla scelta della posizione di ogni singola camera che restituisce immagini ad altissima risoluzione alla zona dove far esibire l'artista, così che il pubblico possa usufruire di un'esperienza audio-visiva della miglior qualità possibile. Anche la ricerca dei dj, che avranno l'importante compito di celebrare l'unione tra musica e ambiente, è un'esperienza interessante che ci mette in contatto con numerose personalità di spicco del territorio nazionale e non.





Infine, scelta la data di registrazione, ci si reca sul posto e "Ciak, si gira!": ognuno di noi adempie ad un determinato compito, dal controllo tecnico del suono a quelle delle camere fino alla parte fotografica. Cerchiamo di comunicare non soltanto con immagini in movimento, ma anche attraverso scatti fotografici in grado di raccontare l'esibizione dell'artista, documentare la quotidianità dei posti che visitiamo e la ricchezza architettonica che li contraddistingue. Una volta raccolto il materiale necessario, frutto spesso di diverse giornate trascorse sul posto ci "ritiriamo" in studio per elaborare, montare e produrre l'episodio.





- La scelta di sottotitolare la maggior parte dei video in inglese e caricarli sui social risponde anche a un'intenzione di raggiungere una parte più ampia di pubblico. Quali sono le risposte ricevute, nel Salento, in Italia e all'estero?





Da quest'anno abbiamo introdotto i sottotitoli in inglese in uno dei nostri contenuti proprio per questo motivo. Parliamo in particolare dell' "Inside History", ovvero di un video racconto dove uno storico o un esperto del posto narra in pillole la storia del luogo protagonista della puntata, svelandone soltanto alcuni piccoli dettagli: il fine è quello di suscitare interesse e curiosità nello spettatore prima del lancio della puntata. L'"Inside History" nasce dall'esigenza di dare un volto e un'identità alla gente che vive e popola i territori, così da trasmettere maggiore enfasi a tutto il nostro percorso di valorizzazione.
La scelta di sottotitolare alcuni contenuti è frutto di un incremento di pubblico internazionale riscontrato soprattutto sul nostro canale Instagram: in questo modo il contenuto video diventa fruibile a questa fascia di spettatori. Nei due anni di vita del progetto ci riteniamo molto soddisfatti perché la risposta da parte degli utenti è molto positiva, ma anche da quella degli artisti che si dimostrano sempre molto affascinati a potersi esibire in luoghi normalmente inaccessibili vivendo emozioni mai provate e soprattutto quella da parte delle Amministrazioni Comunali a cui ci rivolgiamo.





- E quali i progetti nel futuro prossimo e remoto?





Ora siamo in produzione per la terza stagione che inizierà a breve: sarà un anno molto importante per noi, pieno di novità e di piacevoli colpi di scena per tutto il nostro pubblico. Ci stiamo organizzando con i responsabili di ogni singola location, collaboreremo con dei nuovi soggetti e avremo con noi artisti molto interessanti appartenenti al panorama nazionale e non solo.





Il nostro grande obiettivo a lungo periodo è quello di espanderci. Fino ad ora abbiamo realizzato le nostre puntate entro i confini della Puglia per diverse ragioni: celerità nei processi burocratici (data la vicinanza) e semplicità negli spostamenti, ma Music Platform è un progetto che non deve e non può avere confini.
Sarebbe entusiasmante valorizzare e scoprire luoghi storici e beni culturali di tutto il mondo, divulgando così la nostra mission: "valorizzare e scoprire il territorio attraverso il linguaggio della musica".


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