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Manu manu riforesta: il bosco ritrovato

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C'erano una volta chiome e tronchi, ossigeno e ombra. C’era una volta un bosco, prima della distesa di ulivi. Se la diffusione della Xylella ha devastato un territorio, restituendo immagini, emotivamente forti e indelebili di scenari quasi apocalittici, il disseccamento dell’immenso patrimonio di ulivi, nel Salento, si porta dietro ripercussioni assai più gravi e compromettenti dal punto di vista ambientale.





Senza chiome manca ossigeno nell’aria, senza alberi non c’è ombra in terra; e di ossigeno e ombra, in pochi anni, il Salento ha dilapidato il suo patrimonio custodito da tronchi e chiome degli ulivi. Nel cuore dei Paduli, in un fazzoletto di terra, piccola parte dell’antico e immenso Bosco Belvedere, il precipitare degli eventi e la repentina perdita di paesaggio, ossigeno e ombra, ha mosso l’azione di Manu Manu Riforesta!, progetto nato sull’onda emozionale della deforestazione degli ulivi e su un’altra spinta, altrettanto emozionale: la convinzione che una possibile azione di riforestazione collettiva sia davvero possibile.







Da qui il percorso virtuoso che ha portato l’associazione di cittadini, presieduta dall’artista Ingrid Simon, all’acquisto di un fazzoletto di terra, carico di storia, di simboli e di potenziali risorse: il Bosco Don Tommaso, un ettaro di ulivi agonizzanti e anche di rigogliosi olmi campestri che custodiscono una piccola palude, all’interno dell’area Padula Mancina (Area ZSC, Zona di Speciale Conservazione, Sito d’interesse comunitario). Un pezzo di terra in agro di Ruffano acquistato grazie alle donazioni di persone interessate al progetto. Un acquisto che rende così inalienabile il bosco diventato patrimonio collettivo e preziosa eredità.

Un ettaro che si aggiunge al mezzo ettaro “collettivizzato” dall’azienda agricola Merico, produttrice di olio, e a un altro mezzo ettaro, in agro di Miggiano, donati da un uomo del posto residente da tempo nel Friuli. Due ettari sono certo una buona base di partenza. Suscettibile di allargamento grazie all’auspicato acquisto e donazioni di altre particelle di una terra ormai abbandonata da molti. L’altra solida base da cui partire è la storia. Quella dell’antico Bosco Belvedere, un polmone di querce, lecci, frassini, olmi, di macchia mediterranea e paludi, che da Cutrofiano a Specchia, si estendeva per 7000 ettari nel cuore del Salento.




Dopo un intenso e proficuo inverno, che ha sancito l’inizio di Manu Manu Riforesta!, messa da parte la primavera segnata dal lockdown, c’è stata un’estate all’insegna della promozione delle attività e, adesso, si aspettano i frutti autunnali: la crescita degli alberi messi a dimora e le nuove piantumazioni nel bosco. Un piccolo paradiso della biodiversità in cui troveranno radici orticelli comuni, sementi e frutti antichi, progetti sperimentali e tante, tante nuove speranze. Si svolge sotto il claim “Aiutaci a ridare ossigeno al Salento” la campagna di crowdfunding di Manu Manu Riforesta!, progetto fondato sulla condivisione, sul volontariato e sulla cittadinanza attiva. Una campagna iniziata in maniera virtuosa, che continua con l’obiettivo di ricreare quello che un tempo era un bosco rigoglioso, acquisendo i terreni (con l’acquisto, in comodato d’uso oppure in donazione), piantumando tutte le specie un tempo presenti nel Bosco Belvedere e avendo cura delle piante.




Per sostenere il progetto si possono fare delle donazioni o adottare un albero, con una quota di 100 euro. Con una quota di 50 euro si possono adottare 10 metri quadrati di terra da riforestare o coltivare. In entrambi i casi è possibile diventare socio sostenitore di Manu Manu Riforesta!.

IBAN IT 92 J 05018 04000 000016957573 Intestato a Manu Manu Riforesta! Aps Rf














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