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Largo 23 giugno 1920: Parabita dedica una piazza ai contadini
A cent'anni dall'eccidio di Parabita, il Comune intitola una piazza ai quattro contadini morti nella lotta per i loro diritti.
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Reclamavano condizioni di lavoro migliori ma soprattutto un salario degno di un essere umano. Reclamavano contro lo stato, che non avevano mai visto, tra i filari di ortaggi e di frutta, grande assente tra la classe operaia e la classe contadina. E fu lo stato a rimetterli a tacere, ordinando alla polizia di fare fuoco. Ne perirono sette, in quello che viene ricordato come l'Eccidio di Parabita, e tra di loro v'erano i parabitani Rosaria Ciccardi, Luigi Carlucci, Pantaleo Stanca e Pasquale Giannelli.
Domani, 23 giugno 2020, sarà ricordata la loro lotta e, in tempi in cui si abbattono statue e l'intera storia sembra essere sotto processo, mentre si rivedono le ragioni di vincitori e vinti, il largo vicino a Piazza Regina del Cielo sarà intitolato a quella famigerata data, e ai suoi protagonisti. Un episodio troppo spesso dimenticato ma accuratamente rievocato nel libro omonimo "L'eccidio di Parabita" di Giuseppe Tornesello, pubblicato da Bibliotheca Minima nel 1997.
Promossa dall’amministrazione comunale, in collaborazione con il Centro di Cultura “Il Laboratorio” e le associazioni culturali Barrio e La Scatina, la cerimonia di intitolazione inizia alle 19 presso l'ingresso di destra del parco "Aldo Moro", alla presenza del sindaco di Parabita Stefano Prete, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, con riflessioni a cura di Remigio Morelli, studioso del movimento operaio, e Aldo d'Antico, storico parabitano. Seguono gli interventi musicali a cura di Nandu Popu e Dario Muci. Modera Francesca Seclì, presidente dell'associazione La Scatina.