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I gioielli green di Autoctonja dal Salento a Sanremo

La collana e gli orecchini con le foglie di marijuana di Daniela Palma, indossati da Ornella Muti a Sanremo… con un pizzico di clamore.

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Daniela Palma si china sui fiori dei campi incolti per raccogliere quelli che nessuno nota. La sua maestria però, non è solo quella di conoscerne il nome scientifico, le proprietà e perfino aneddoti e leggende ma di racchiudere tutto questo in un monile tanto semplice quanto prezioso. La sua serie di gioielli della natura si chiama Autoctonja: ciondoli, orecchini e quadretti che sembrano sussurrare una poesia custodita tra due vetri.



La pagina Instagram di Autoctonja profuma di fiori e primavera, e le sue piccole meraviglie hanno viaggiato un bel po’ anche con il semplice passaparola. Chi li vede per la prima volta non può che restarne affascinato ed è proprio quello che è successo a Naike Ravelli, figlia di Ornella Muti, che l’ha contattata per commissionarle diversi pezzi che includessero le foglie di marijuana, da indossare durante la kermesse di Sanremo.

E non c’è da meravigliarsene sapendo che, da diverso tempo, madre e figlia promuovono iniziative a sostegno della “green economy” e a favore della legalizzazione della cannabis per uso medicale attraverso l’associazione “Ornella Muti Hemp Club”, con sortite anche nel Salento dove hanno trovato una base logistica nel Salento Hemp Shop Valle della Cupa di Daniele Vitale, giovane imprenditore di Novoli e segretario della stessa associazione.

I gioielli di Daniela sono così finiti al collo di una delle icone del cinema italiano. “Sono stata felice ed emozionata quando mi hanno contattata”, racconta Daniela da Trepuzzi, “e ho accolto le loro richieste molto volentieri soprattutto per il messaggio che volevano lanciare. Il progetto con le foglie di marijuana era già tra le mie creazioni ma credo che abbiano apprezzato anche il valore etico delle mie opere: niente plastica o resina. Solo fiori, vetro e argento”.



Ornella Muti ha poi indossato i gioielli di Autoctonja in diversi collegamenti e interviste ma una foto sul suo profilo Instagram ha attirato l’attenzione di chi non condivide il messaggio e tantomeno la legalizzazione della cannabis per uso medicale. Ecco servita la prima polemica di Sanremo, innescata dai deputati di Fratelli d’Italia che l’hanno definita “un’esternazione impropria”, preoccupati del fatto che “Sanremo possa diventare il megafono delle posizioni del fronte della cannabis libera e del referendum”.

Una polemica lontana, lontanissima dallo spirito e la poesia dei “gioielli naturali” di Daniela che risponde al relativo clamore della querelle sanremese con la semplicità che la caratterizza: “Per me la marijuana è una pianta come tutte le altre, con le sue peculiari proprietà e caratteristiche. Quella che ho usato per quei gioielli è cannabis terapeutica. E mi fa sorridere pensare che, in realtà, ci sono diverse piante potenzialmente più ‘pericolose’ come il Ranuncolo che è tossico o la Fumaria che, se non trattata con cautela, può avere effetti collaterali considerevoli”.

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