Le buone maniere, la Crianza, consisteva anche nel lasciare l’ultimo boccone nel piatto, per far vedere che la pietanza era stata, oltre che gradita, anche abbondante. Gianluca Milanese riprende questo termine e lo affigge come nome del suo nuovo collettivo musicale, un ensemble composto da Alessandro Podo Brunetti, Marco Schiavone, Vito De Lorenzi, Francesco La Viola, Marco Grasso e Giancarlo Paglialunga.
Flauti e ottavini tessono le trame di otto brani tradizionali, le otto canzoni dell’album Suoni a sud, che hanno nella creanza il filo conduttore: si prendono le melodie “di casa” lasciando l’ultimo boccone, il cuore del discorso, il simbolo di un’eredità culturale e musicale senza tempo, che attraversa il tempo, grazie anche a un cantato canicolare, terragno e corposo.
Ci si incammina sostenuti dall’accattivante marcia di “Cu ti lu dissi”; dall’evocativa, destrutturata e aulica “Brigante se more”; da “Lu rusciu de lu mare”, grande classico salentino che diventa quasi un pezzo di musica classica, melodicamente pizzicato da momenti “altri”, grazie anche all’uso delle percussioni che dettano e sostengono il ritmo.
E ancora da “Pizzica dorica”, che plana su improvvisazioni jazz. Fino al piccolo grande capolavoro, “Damme nu ricciu”, canto e incanto d’amore, mirabile nell’arrangiamento e nelle soluzioni timbriche.
Si chiude con la Pizzica di San Vito (primo singolo del gruppo, che si accompagna al videoclip di Matteo Russo), eterea narrazione di ferite d’amore e di cuori sanguinanti.