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A Porto Cesareo, un premio in denaro per chi salva una Caretta caretta

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Semplice la prassi: il pescatore che recupera in mare una Caretta caretta deve tenerla a bordo coprendo il carapace con un panno bagnato e, se impigliato nelle reti, provare a liberarlo evitando ulteriori traumi. Nel frattempo è necessario avvertire tempestivamente l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo che avrà poi il compito di allertare gli operatori della Riserva nazionale per la presa in consegna dell’animale e per le eventuali cure da prestare. Una volta consegnata viva la tartaruga, si potrà richiedere il riconoscimento del contributo, pari a 100 euro per pescatore (inteso come capobarca), che conduce l’operazione di salvataggio.
L’incentivo alla salvaguardia di una specie protetta, applicato per la prima volta in Italia, è anche un modo per incoraggiare il recupero delle tartarughe e, inoltre, magari, remunerare il mancato guadagno di una giornata di pesca interrotta per prestare soccorso. Continua quindi l’impegno dell’Amp di Porto Cesareo per “la tutela la salvaguardia e la protezione delle specie marine”, dice con soddisfazione Remì Calasso, presidente del consorzio di gestione, “la nostra Riserva è ormai ritenuta dagli addetti ai lavori un fiore all’occhiello italiano ed europeo, e non solo per la bellezza del suo territorio, ma anche per le pratiche amministrative adottate”.