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Sant'Antonio te le focare

Sant'Antonio te le focare
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Un suggestivo paesaggio di luci si accende a Cutrofiano, lunedì sera, in onore di Sant’Antonio di Padova, celebrato in estate ma anche nel mese di febbraio, con la tradizione delle “focareddhe”, i falò che rischiarano i tanti quartieri del paese in ricordo di quella notte, nel lontano 1810, quando un terremoto costrinse i cittadini a lasciare le loro case e a rifugiarsi in strada, accendendo sparuti falò per riscaldarsi.

Secondo la leggenda, fu la mano di Sant’Antonio a fermare il sisma e, da allora, il 17 febbraio si accendono le “fòcare” in onore del santo di Padova, un omaggio ma anche un modo utile, nei tempi che furono, per fare incetta di ceppi ardenti e poter rinfocolare il braciere di casa. La festa entra nel vivo con la processione che parte alle 19 dalla chiesa di Santa Maria della Neve con il simulacro del santo, attraversando le strade del paese che, una dopo l’altra, si rischiarano con l’accensione pirotecnica delle “fòcare”.

Al rientro del corteo, dopo lo spettacolo pirotecnico, la festa continua in musica tra il sagrato della chiesa e la piazza con Io, te e Puccia insieme ad Antonio Castrignanò.




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