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Nuove didattiche on line, al via i seminari per dottorandi

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Anche i seminari per dottorandi sono on line, Unisalento continua a implementa le nuove didattiche. L’Università del Salento ha scelto di potenziare, ancora di più, i servizi formativi on line dedicati agli studenti, confermando che didattica e ricerca non si fermano dinanzi alle difficoltà dettate dall’isolamento sociale.

L’offerta dell’ateneo leccese si arricchisce di un ciclo di seminari, al via venerdì 24, promosso dalla Scuola di Dottorato, che ha lo scopo di approfondire le principali tecniche per la progettazione di lavori di ricerca, attraverso approcci qualitativi e quantitativi, e affinare le tecniche di comunicazione dei risultati di una ricerca empirica all’interno di una comunità scientifica.

Per la direttrice della scuola, Giuseppina Passiante, che ha curato il progetto insieme al dottorando Giulio Agnusdei, “conta molto, ai fini di un’attività dall’elevato valore scientifico, lo sviluppo della comprensione del metodo utilizzabile e dei criteri per scegliere quello più idoneo a supportare il proprio progetto. Anche se ogni progetto di ricerca ha una specificità che lo rende assolutamente unico” sostiene la docente, “molto può e deve essere appreso dalle esperienze di altri ricercatori e da tecniche già sviluppate in aree particolari”.

Il rettore Fabio Pollice già immagina “una vera e propria scuola di ricerca che punti a mettere in valore il talento dei giovani ricercatori, facendone una risorsa strategica per lo sviluppo delle istituzioni in cui andranno a operare, a partire dalla stessa nostra Università, in attesa che si torni presto”, aggiunge, “in atenei come il nostro che, anche in questo periodo di crisi, hanno saputo dimostrato il loro valore propulsivo, evidenziando resilienza e capacità innovativa”.

“Occorre ritornare a investire sulla ricerca, non solo in termini di finanziamenti ma soprattutto in termini di formazione», aggiunge Giulio Agnusdei, “sono necessari finanziamenti strutturali nella formazione dei giovani ricercatori: buona ricerca significa migliorare le performance dell’Ateneo, con ricadute positive sul Fondo di Finanziamento Ordinario e nello sviluppo del territorio”.

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