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Nasce nella pietra la casa della musica
Al via a Cursi “Petra Sonante”, progetto di rigenerazione di una cava estrattiva che, attorno a una torre sonora, accoglierà concerti e spettacoli}

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Stavolta, oltre ad accogliere musica, diventano vera e propria “Petra sonante”, nome del progetto di rigenerazione di un luogo che da cava diventerà palco e palcoscenico grazie a una rete di imprenditori del territorio impegnati nel settore culturale. A capo c’è la Pitardi Cavamonti di Cursi, società proprietaria della cava, che ha sposato il progetto unendosi in partnership con il Teatro Koreja e la Cooperativa Coolclub, assieme a 34°Fuso, associazione impegnata già nell’attività di fruizione dello spazio in cui sarà realizzato l’intervento.

All’interno della cava sorgerà e svetterà alta una torre, una struttura in grado di “suonare”, intorno alla quale sarà allestita un’area attrezzata (all’aperto e al coperto) per ospitare piccoli e grandi eventi, esposizioni, attività di formazione, con l’obiettivo di riqualificare un luogo di produzione convertendolo a nuove forme d’arte. L’area diventerà un attrattore artistico e culturale importante, che si integrerà al già esistente Ecomuseo della Pietra leccese e delle cave di Cursi, nato proprio per valorizzare e promuovere il patrimonio immateriale, culturale, paesaggistico e naturalistico incentrato sulla pietra leccese.
E, dall’alto della torre sonante, allargando lo sguardo sulla confinante area grika, il parco della musica e delle arti va a comporre un quadrilatero virtuoso di attività culturali: con Corigliano d'Otranto e il suo Castello Volante; con Melpignano e il Palazzo Baronale da poco restituito al pubblico; con Castrignano de' Greci che, da poco, è sede di Kora, uno spazio dedicato all’arte contemporanea curato dall’associazione Random.
“Petra Sonante”, approvato nell’ambito bando regionale “Radici e ali”, è stato presentato al Museo Castromediano di Lecce alla presenza dei partner culturali e dell’architetto Mauro Saito che ha realizzato il progetto. Tutto ruota attorno alla costruzione del primo organo in pietra leccese, uno strumento e un monumento unico nel suo genere, per caratteristiche e dimensioni.
“Un progetto innovativo e sperimentale che coinvolge tutte le arti per rigenerare una cava di pietra leccese, luogo di lavoro antico e tradizionale”, spiega l’architetto, “un vuoto fisico di materia viene riempito di contenuti metafisici e attività creative. La pietra risuonerà come un organo e risarcirà il territorio con nuove idee teatrali, partiture musicali, opere d’arte, azioni artistiche condivise. Ein Gesamtkunstwerk, Opera d’arte totale”, chiude il progettista e ideatore della torre.