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Leverano in fiore: futuro incerto, intanto sboccia la generosità

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Tanti fiori, per un'opera di bene. Si colora anche con i cancelli chiusi il cimitero di Leverano, grazie all’iniziativa dei florovivaisti e dell’associazione Leverano in fiore. Un simbolico e significativo gesto quello voluto dagli operatori dell’importante comparto e dall’associazione che organizza la profumata e coloratissima manifestazione, particolarmente attesa quest’anno, programmata dal 15 al 17 maggio ma, ovviamente, destinata all’annullamento o, si spera, al rinvio a settembre.

“Vedremo il da farsi strada facendo”, spiega Sandro Leone, consigliere delegato del Comune di Leverano, “abbiamo dovuto annullare l’iter avviato per il concorso internazionale che, quest’anno, si annunciava davvero in grande e che avrebbe visto protagonisti nel cuore del paese decine di artisti e artigiani provenienti da tutto il mondo. Vediamo l’evolversi della situazione legata all’emergenza Coronavirus”, aggiunge, “è ovvio che i floricoltori siano allo stremo, sarà difficile organizzare qualcosa, ma se ci saranno le condizioni, rispettando tutti i protocolli di sicurezza, dal canto nostro possiamo dire che anche come presenza simbolica, nel cuore di Leveranno i fiori non mancheranno”. E a proposito di presenza simbolica, da lodare quella voluta dai florovivaisti, che hanno donato ben quattromila fasci di fiori al cimitero comunale, chiuso alle visite in questo periodo. “Abbiamo quindi pensato fosse un gesto doveroso e umano”, chiude Leone, “quello di portare i nostri fiori al cimitero. Lo abbiamo fatto e lo faremo con tutti gli ausili necessari e le modalità di sicurezza dettate dall’ufficio comunale preposto”. Un gesto simbolico sì, ma anche “un segnale a tutta la nostra comunità”, aggiunge Antonio Paglialunga, presidente dell’associazione “Leverano in fiore”, che rimarca sia il momento difficile anche per il comparto.

“Questa emergenza”, chiude il sindaco Marcello Rolli, “sta mettendo a dura prova il nostro paese. Le norme di contenimento della diffusione del virus hanno privato i cittadini dei gesti più semplici, ma non possiamo cancellare la nostra sensibilità, il rispetto per gli altri, il ricordo di chi non c’è più”.

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