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La svolta “green”, per un Salento circolare e virtuoso

Presentato il progetto di Confartigianato e Confcommercio per valorizzare le buone pratiche e la promozione di una nuova, imprescindibile, idea di economia.

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“L’eco non è mia/ Ma è l’econo-nostra/ Tu falla circolare/ Ecònocircolare”. Recita la sigla di “M’illumino di meno”, iniziativa, ormai “istituzionalizzata”, di “Caterpillar”, popolarissima trasmissione radiofonica di Radio 2 che, prima di altri, circa vent’anni fa ha iniziato a promuovere il concetto e l’importanza di una nuova “economia circolare”.

Una buona pratica ormai imprescindibile oggi, alla luce degli ultimi dati dell’Unione europea, secondo i quali ogni anno, solo nel vecchio continente, si producono più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti. È quasi un imperativo quindi: l’abbandono della economia lineare in favore di quella circolare è “l’unico futuro possibile”, nel globale come nel locale.

Da qui l’idea e il progetto Salento Circolare, proposto su iniziativa di Confartigianato Imprese Lecce e Confcommercio imprese per l'Italia Lecce, in attuazione dei principi e obiettivi di cambiamento contenuti nella Carta per l’Economia Circolare. Una sorta di casa digitale delle buone pratiche che intende valorizzare la cultura dell’economia circolare nel territorio salentino, creando una rete di relazioni “attive” per diffondere pratiche circolari e sostenibili all’interno di imprese, enti locali, scuola pubblica e sistema formativo.

È stato presentato presso la Camera di Commercio di Lecce il progetto, che ha quindi come primo obiettivo quello di invogliare a “fare rete”, per essere sempre più competitivi nei confronti dei processi di innovazione dettati dallo sviluppo sostenibile, in tutti i settori dell’economia. E di farlo puntando ai punti cardini del concetto di economia circolare: estensione della vita dei prodotti attraverso la produzione di beni di lunga durata; produzione di energie rinnovabili; attività di ricondizionamento; riduzione della produzione di rifiuti; generazione di materie prime seconde dagli scarti di produzione; una migliore qualità della vita.

Presentazione del progetto "Salento Circolare"

Buoni propositi da mettere subito in pratica, partendo magari dall’assunto che “La natura ci dà dritte che non sono da ignorare/ Non prevede il rifiuto perché sa collaborare/ Ama la diversità e si alimenta col solare/ Ha un’economia che si dice circolare”, sempre per citare l’orecchiabilissimo refrain.

Sviluppato sul modello di Italia Circolare, il percorso di Salento Circolare punta a offrire un modello di governance locale della sostenibilità anche attraverso la creazione di un luogo fisico che ospiterà esperienze, convegni, iniziative dedicate all’economia circolare.

“Oggi il futuro non può prescindere da una economia circolare”, ha spiegato Maurizio Maglio, vice presidente della Camera di Commercio di Lecce e presidente di Confcommercio Lecce, “cerchiamo di diffondere la imprescindibile cultura del green”.

Parla del fondamentale passaggio all' idea di considerare i rifiuti come risorsa il presidente di Confartigianato Lecce, Luigi Derniolo, “dobbiamo trasformare il rifiuto in un bene da riutilizzare e, in un secondo momento, anche da commercializzare. Bisogna considerare il rifiuto come un mezzo economico che possa dare vita a nuove aziende. E per fare questo, il coinvolgimento delle scuole è fondamentale”.

Riguardo l’attuale situazione salentina, “ho visto numerosi esempi di innovazione, recupero, sostenibilità e di inclusione”, ha sottolineato Paolo Marcesini, direttore di Italia Circolare, “sono tante le aziende basate sullo sviluppo sostenibile. Ed è da qui che bisogna partire, raccontare lo sviluppo dell’economia circolare e delle buone pratiche da mettere in campo”.

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