La filastrocca delle mani delle mamme di Borgo San Nicola

Ci sono distanze che pesano di più. Sono quelle che separano i figli dai genitori detenuti che in questi giorni di emergenza sono costretti a vedersi solo online. Mancano i baci, gli abbracci, potersi toccare e guardarsi negli occhi garantiti da quei preziosi momenti di visita, necessari per costruire il legame affettivo e un’esperienza gratificante con la propria famiglia.

Ma c’è un linguaggio universale capace di superare ogni distanza, fatto di gesti, che compensano il bisogno di stare in presenza. Così, alcune mamme detenute nella Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce hanno usato le mani e le parole per raggiungere i loro piccoli, una filastrocca per spiegare quali sono le precauzioni da prendere per evitare il contagio da Covid e “volersi ancora più bene”. È la “Filastrocca delle mani” nata da un laboratorio curato dall’associazione Fermenti Lattici per Storie cucite a mano, progetto triennale selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che coinvolge anche le città di Moncalieri e Roma.

Le mani delle mamme sono cariche di tenerezza, mimano con la fermezza di cui è capace un genitore le raccomandazioni basilari “lavati spesso le manine che le cose che tocchi sono sporchine”, incoraggiano “so che facile non è, ho cercato di capire io e lo sto spiegando a te”, consolano “E i bacini? ce li daremo tramite video con le mani ma senza toccarci” e rassicurano “vedrai, andrà tutto bene”, nell’attesa di tornare tutti alla desiderata normalità.

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