C’è la Madonna Stella Maris, protettrice dei camminatori; il santuario di Finibus Terrae, meta finale; San Giorgio che uccide il drago; un fico d’india; il mare; lo sciamano danzante delle grotte di Porto Badisco; un tamburello e una ballerina di pizzica; il faro di punta Palascìa; il rosone della cattedrale di Otranto; la lupa con il leccio, dello stemma della città di Lecce; la statua di sant’Oronzo, il patrono; palazzo Sticchi; un pasticciotto. E poi non poteva mancare la stella a 8 punte, simbolo del Cammino del Salento.
L’opera realizzata da Massimo Pasca è infatti a tutti gli effetti il “testimonium” del progetto di Federica Miglietta e Mariarita Scarpino, il documento che certifica l’avvenuto pellegrinaggio attraverso le tappe della Via dei Borghi e della Via del Mare del Cammino del Salento. Un po’ come la “Compostela”, che si ottiene al compimento del celeberrimo Cammino di Santiago.

“Nella tradizione storica”, racconta Federica”, “questa pergamena era importantissima perché il pellegrino, tornato a casa, poteva dimostrare che il pellegrinaggio era compiuto e il voto sciolto”.
“Dopo avermi detto di avere scelto il mio tipo di tratto perché conteneva solitamente le tonalità e la luce della nostra terra”, spiega Massimo Pasca, “e dava la possibilità di mettere insieme tanti luoghi e simboli, ho iniziato a lavorare scegliendo solo alcuni luoghi e icone del percorso che il pellegrino avrebbe fatto. La rotondità intesa come ‘terra/madre’ che accoglie ha guidato il mio segno di forma tra le forme.”

Un nuovo tassello che si aggiunge a un progetto interamente al femminile, un percorso di scoperta che si snoda tra i borghi delle aree interne e la costa, abbracciando valori, colori, sapori e identità diverse. Quello di un cammino in costante evoluzione, che al momento è tra i 10 più frequentati d’Italia e che, entro l’anno ha già preannunciato importanti novità: un documentario, una guida cartacea e la cartellonistica direzionale e informativa.