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“Il tempo dei giganti”, nelle sale il dramma degli ulivi salentini

Il film documentario di Davide Barletti e Lorenzo Conte in sala al DB d’Essai a Lecce il 17 marzo. Dal 18 al Cinema Elio di Calimera e in tour per il Salento.

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Tempo di lettura: 3 minuti
Dopo aver aperto lo scorso novembre la 23esima edizione del Festival del Cinema Europeo, “Il tempo dei giganti”, il film di Davide Barletti e Lorenzo Conte sull’epidemia da Xylella Fastidiosa, arriva in sala a Lecce. L’appuntamento è per venerdì 17 marzo al DB d’Essai con la proiezione del documentario e un dibattito post visione, moderato da Pierpaolo Lala, a cui partecipano, insieme agli autori, Leo Piccinno, presidente del Distretto agroalimentare jonico salentino; Roberta Bruno della cooperativa Karadrà, a cui si deve la rinascita del pomodoro di Aradeo e che punta alla diffusione di un’agricoltura etica; Riccardo Valentini, ecologo pioniere delle misurazioni del flusso di carbonio terrestre e membro dell’IPCC, gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’Onu che è stato Premio Nobel per la Pace 2007; Francesco Gioffredi, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia.

Il film documentario, scritto dai due registi con Roberto Greco e Stefano Martella (giornalista, autore del libro “La morte dei giganti”), porta sullo schermo il Salento devastato dall’emergenza fitosanitaria causata dal batterio Xylella Fastidiosa, che ha attaccato e disseccato gli ulivi, che occupano il 60 per cento del territorio, per la quale non esiste cura. L’epidemia avanza verso Nord, minacciato tutta l’Unione Europea. Alberi secolari, di duemila anni di età, cadono sotto la malattia. L’identità stessa dei luoghi è stravolta, salta il patto antico tra uomo e albero che ha sempre previsto la cura da una parte e l’abbondanza di olio e nutrimento dall’altra.

La storia è raccontata attraverso le vicende di Giuseppe, il protagonista, che torna nella terra del padre, nella piana degli ulivi monumentali, per raccontare all’anziano contadino ciò che ha visto nel Salento e cercare di comprendere come la loro vita verrà stravolta dall’arrivo imminente del batterio. In un territorio devastato dalla desertificazione e dal cambiamento climatico, quello di Giuseppe è un viaggio che intreccia memorie, testimonianze, opinioni contrastanti. Un grido d’allarme di una terra ferita che ha costruito la propria identità sociale ed economica sul simbolo della pianta millenaria della cultura mediterranea. I temi sono affrontati senza pregiudizi o condizionamenti, lasciando spazio a visioni, opinioni scientifiche, suggestioni e storie di chi è in prima linea, provando a dare uno spiraglio di speranza e di rinascita.

Barletti e Conte, tra i fondatori del collettivo indipendente Fluid Video Crew, nei loro film hanno sempre raccontato la Puglia indagandone il territorio e le comunità sociali. Con “Italian Sud Est” scelsero le caratteristiche littorine delle ferrovie salentine come metafora della trasformazione dalla modernità incompiuta ad una postmoderna, con tutte le sue grottesche particolarità. Con “Fine pena mai” e “Diario di uno scuro” il focus è passato sulla Sacra corona unita fino ad arrivare all’ultimo film, “La guerra dei cafoni”, tratto dal libro di Carlo D’Amicis, dove emerge il Sud e le sue ataviche divisioni sociali viste dagli occhi dei bambini.

I registi Lorenzo Conte e Davide Barletti

“Ci siamo fermati e siamo stati in ascolto”, dicono gli autori nelle note a margine del film, “ma è stato chiaro fin da subito quello che stava avvenendo sotto i nostri occhi: l’arrivo nel Salento di una malattia così devastante come la Xylella sarebbe stato uno shock e avrebbe repentinamente cambiato un intero territorio e la sua comunità. L’ulivo fa parte della nostra quotidianità, è l’albero intorno al quale si sono sempre ascoltate le storie, i suoi tronchi e le sue chiome sono monumenti che hanno disegnato negli ultimi secoli il paesaggio della Puglia, rendendolo condiviso ad una comune identità mediterranea. Oggi tutto questo non c’è più. Quale futuro attende un territorio che è stato completamente stravolto? Può essere reinventato o immaginato un paesaggio privo del suo simbolo identitario? Chi sono i soggetti che stanno pianificando una progettazione ambientale così delicata? Qual è il ruolo della politica, della scienza, del mondo economico e della cultura, in un processo che può trasformare una tragedia come la morte di 11 milioni di alberi in una sfida di rigenerazione territoriale e di laboratorio a cielo aperto forse unica al mondo?”.

Queste le domande che il pubblico è sollecitato a porsi, avvertendo come propria un’emergenza che è una responsabilità di tutti.

Il film è al Cinema Elio di Calimera sabato 18 marzo, al cinema Impero di Brindisi lunedì 20, a Francavilla Fontana mercoledì 22, al cinema Paradiso di Tricase giovedì 23, al cinema Savoia di Taranto venerdì 24, all’Ariston di Mesagne domenica 26.

Per ogni biglietto è devoluto un euro alla onlus “Save the olives”.

Per vedere il trailer: https://bit.ly/TdG-Trailer

Il manifesto del film

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