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I bagliori della storia e l'impegno per la legalità: il meraviglioso sogno di Mesagne

La città brindisina è tra le finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. Si decide ai primi di marzo.

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Dai tre millenni di storia antica, rigogliosa di tracce, al trentennio di riscatto, sociale e culturale, per la cancellazione degli anni bui di storia recente: Mesagne, “Umana meraviglia”, è tra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024. L’unica pugliese e, insieme a Paestum, l’unica meridionale.

Non si può certo dire che sia un primo traguardo insperato per la città brindisina, visto che i protagonisti che hanno messo in piedi il progetto che ha convinto la commissione ministeriale, ci hanno sperato e soprattutto creduto, mettendo in atto una serie di iniziative, di percorsi, di sogni, che hanno come fulcro la storia dei Mesagne. Quella antica, della quale la città conserva, preziose, le sue tracce, promosse e valorizzate grazie a una instancabile attività e tantissimi protagonisti, gli stessi, a riscattare, negli ultimi trent’anni, gli anni bui della Sacra corona unita.

Un momento della conferenza stampa

Dagli orrori della cronaca nera, agli onori della cultura. "Ci abbiamo sperato e creduto, in tanti, tantissimi, mettendoci anima e cuore. Da qualche minuto il sogno è ancora più vicino”, ha affermato sui social il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli, che ha poi rimarcato l’importanza dell’azione amministrativa anche dei suoi predecessori, e un percorso amministrativo e culturale della città che ha fatto il paio con l’azione dell’autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine nell’azione di legalità che ha tolto quell’alone scuro che il comune brindisino si portava dietro dagli anni ’80.
E anche questa condivisione del traguardo con i sindaci e le amministrazioni che lo hanno preceduto, è un tangibile segno di quanto la comunità mesagnese abbia lavorato in sinergia.

Sinergia, che è stata la parola chiave anche del progetto “Umana meraviglia”, coordinato da Simonetta Dellomonaco, che ha portato al lancio di Mesagne. “Il nostro progetto è innovativo e sostenibile", dice la progettista, "l’umanità è al centro, non come soggetto ma come percorso di riscatto e di rinascita. La cultura ha un ruolo chiave in questo momento di grande sofferenza. Ci faremo trovare pronti per la fase finale che ci attende, continuando a sognare e a puntare in alto”.

Ora si dovrà attendere lo step successivo, ai primi di marzo, per la designazione della Capitale italiana della Cultura 2024. A contendersi il titolo con la città salentina sono: Sestri Levante con il Tigullio (Liguria), Vicenza e Chioggia (Veneto), Viareggio e Grosseto (Toscana), Pesaro e Ascoli Piceno (Marche), Unione Comuni Paestum-Alto Cilento (Campania) e Siracusa (Sicilia).

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