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Dante, l'Inferno e il teatro giù nelle grotte
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Un tunnel gradonato scavato nella roccia e bagnato da luci scarlatte scorta i visitatori nella “città dolente” popolata dai personaggi danteschi, mentre tutto intorno risuonano i versi infernali. Lungo il cammino e durante la rappresentazione, demoni e dannati si insinuano tra gli spettatori e li redarguiscono, poi si dimenano, strepitano, gemono e si trascinano tra le rocce millenarie urlando tutta la loro disperazione.
Tra le stalattiti e stalagmiti della grande spelonca si materializzano in più punti i protagonisti dei gironi danteschi a partire da Minosse, il giudice infernale, che non possiede la grande coda con la quale decide il cerchio cui il dannato è destinato, così come descritto dal sommo poeta, ma si presenta in chiave rivisitata con lunghe budella che generano dannati. Lucifero, l’angelo ribelle, dirige come un burattinaio la danza infernale al grido di “Papé Satan Aleppe”. Il primo dannato che si incontra è Pier delle Vigne, il protonotario di Federico II morto suicida seguito da Ciacco che racconta il suo peccato di gola. “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”, Paolo e Francesca si librano nell’aria cantando il loro amore fedifrago ma intriso di poesia. Tra luci e urla inquietanti, si susseguono i simoniaci con i loro orridi festini, la feroce disperazione del conte Ugolino che piange i suoi figli, Brunetto Latini che prende vita in una bolla fino a Ulisse che volteggia sopra lingue di fuoco in una danza aerea.
Il dramma si chiude con la celestiale apparizione di Beatrice. Una candida sfera luminosa viene calata dal grande oculo della grotta mentre la figura eterea della donna angelo si eleva infondendo speranza nei visitatori dell’Inferno.
Repliche: sabato 14, sabato 21 e sabato 28 settembre; sabato 12, sabato 26 e giovedì 31 ottobre; sabato 9 e sabato 23 novembre; sabato 14, sabato 21 e sabato 28 dicembre. Costo: 20 euro, ridotto 15 euro. Info e prenotazioni: 339/1176722.
(Antonella Gallone)