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A Novoli, tra fòcara e spettacoli, il via alla festa in onore di Sant’Antonio Abate

Il santo, il fuoco, il “Palpito popolare” del ricco programma di iniziative. Tra gli ospiti i Morcheeba}

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Torna ad accendersi la fòcara a Novoli. Non che l’accensione si sia mai fermata, ma negli anni della pandemia il fuoco ha bruciato da solo, spettacolo blindato, a uso e consumo esclusivamente televisivo, privo di riti e festeggiamenti che sempre gli si muovono attorno e quindi togliendo un poco di identità ai novolesi, tanto devoti a Sant’Antonio Abate di cui la fòcara è simbolo, e anche al Salento, che nel rito del fuoco riconosce ormai uno dei suoi eventi di punta. Quindi, di fatto, torna finalmente la gente attorno al grande falò.

L’accensione, quest’anno, torna così a essere partecipata, e si annuncia la consueta folla in piazza Tito Schipa. Tornano a pieno regime i festeggiamenti in tutti gli aspetti, con un programma ricco di iniziative. Ma la festa, per i novolesi, inizia ben prima della canonica calendarizzazione e comincia a diffondere i suoi umori con l’inizio dei lavori alla fòcara, a metà dicembre, sia nelle campagne, con la raccolta delle fascine, sia in piazza Tito Schipa, dove la “crescita” del cono di legna è seguita come se fosse una creatura con vita propria. L’intero evento, inoltre, è pensato nel segno dell’accessibilità, grazie alla collaborazione con Abil Festa, il primo marchio di accessibilità agli eventi, ideato dalla Cooperativa Sociale L'Integrazione di Lecce, registrato al Ministero dello Sviluppo Economico, che consente alle persone con disabilità di godere degli eventi in piena sicurezza e libertà oltre che in totale autonomia.



I festeggiamenti quest’anno sono ricchi, grazie a un programma che abbraccia innanzitutto la tranche religiosa, messa a punto dal parroco don Luigi Lezzi; quindi il programma civile, curato dal Comitato Festa, e la sezione artistico-culturale, quest’anno affidata dal Comune a Icon Radio Visual Group e realizzata grazie a un finanziamento regionale e a uno ministeriale, in attesa che, dal prossimo anno, a tessere le fila dell’evento torni a essere la Fondazione Fòcara di Novoli, impantanata negli anni scorsi in una situazione debitoria e giudiziaria clamorosa, risolta solo di recente. “Innanzitutto, mi preme ringraziare tutti i componenti del Comitato Festa e il suo presidente Toni Villani, impegnatissimi in questi giorni nella costruzione della grande pira” afferma Marco De Luca, sindaco di Novoli “arrivare fin qui oggi significa che c’è già stata un’attività impegnativa di mesi e mesi, che ha coinvolto sia l’amministrazione che i nostri infaticabili dipendenti comunali. Un lavoro intenso che ha portato la Fòcara ad avere, per l’edizione 2023, sia il patrocinio del Ministero del Turismo, che, notizia di oggi, del Ministero della Cultura. Un evento, è bene ricordarlo, reso possibile grazie ai fondi della Regione Puglia, Dell’Unione dei Comuni e, soprattutto, del Ministero del Turismo”.



Significative anche le parole di don Luigi Lezzi: “Finalmente, dopo due anni legati alle difficoltà della pandemia, possiamo dire di essere ritornati alla “normalità” della Festa di Sant’Antonio. Lo testimonia il fatto che ritorna ad esserci la tanto attesa processione del 16 gennaio. Voglio ringraziare tutti i gruppi che hanno permesso l’organizzazione dei riti religiosi, anche perché il tema che abbiamo voluto evidenziare quest’anno è quello della sinodalità, il camminare insieme, che guida la Chiesa in questo tempo di ascolto, dialogo, preghiera”.

“Palpiti popolari. Radici sacre e fuochi profani” è il tema che guida i festeggiamenti per il santo patrono quest’anno, e vede nella veste di coordinatore generale e organizzativo Alessandro Maria Polito. Il programma si articola in sezioni diversificate che esplorano tutte le dimensioni del rito e della festa, tra devozione e intrattenimento, tradizione e ricerca. “La Fòcara è una pietra miliare della storia e della tradizione della nostra comunità salentina”, ha evidenziato Polito, “un evento capace di generare grande interesse e forti emozioni. Per me, quest’anno, un’emozione speciale, visto che sono stato chiamato ad organizzarlo, insieme alla mia squadra. Non è stato facile, abbiamo avuto solo 44 giorni per lavorare, perché tutto fosse pianificato a dovere, perché tutti i tasselli andassero a posto. Per trovare il giusto equilibrio tra la necessità di rispettare la tradizione e quella, ugualmente importante, di fare qualcosa di nuovo per celebrare questa festa che qualifica come pochi altri la cultura salentina. È nostra intenzione evitare che le luci sulla cultura, sull’identità e sulla vitalità locali si spengano assieme alla pira”.

“La Fòcara non è soltanto il racconto delle tradizioni del Salento” dichiara Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce “ma anche un modo per narrare lo stretto legame tra la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro. Dopo gli anni difficili della pandemia, c’è ancora più voglia di partecipazione, di incontro, di ritrovarsi. E noi, attraverso le istituzioni che rappresentiamo, sentiamo forte il dovere di essere al fianco delle nostre comunità, di sostenerle con grande entusiasmo”.

Morcheeba - ph. Michelle Hayward

“Della Focàra porto con me il ricordo di tantissime persone che già da dicembre, con una passione e impegno infaticabili, dalla mattina presto fino a tarda sera, lavorano i tralci di vite” dice Loredana Capone, presidente del Consiglio della Regione Puglia “Porto il ricordo dei novolesi che in quei giorni vanno e vengono per sorvegliare che tutto proceda per il meglio. Ecco la Focàra è tutto questo, è innanzitutto comunità. La Regione ha sempre sostenuto la Focàra, con il Comune di Novoli, la Provincia di Lecce, ci siamo impegnati perché non scomparisse e l'abbiamo voluta nella “Rete dei fuochi di Puglia”.  Perché i riti del fuoco sono una tradizione della regione tutta, e ormai attraggono centinaia di turisti”.

Le sezioni sono tre, tutte con la supervisione di Alessandro Maria Polito: “Intersezioni”, a cura di Giacomo Fronzi, con una serie di conferenze pensate per aprire il dibattito e l’approfondimento sui riti del fuoco e la loro valenza sociologica e filosofica che vede anche tra gli ospiti Piergiorgi Odifreddi, tre tavole rotonde per creare un percorso attorno all’idea di “identità locale”, partendo dall’esigenza di ricostruirne il senso, il perimetro, le possibilità, le opportunità; “Suoni” a cura di Giancarlo Bruno e Giuliano Mollese, che abbraccia i concerti e le iniziative musicali; “Convivio” in collaborazione con PugliaExpo e Michele Bruno con attività diffuse nel paese, nell’Ostello Novello di piazza Regina Margherita e in alcune abitazioni private. Più di 40 appuntamenti tra spettacoli, tavole rotonde, mostre. Il concerto più atteso, quello di martedì 17, vede sul parco i Morcheeba, celebre band britannica di fama internazionale dalla carriera ventennale, introdotti dai salentini Malamore e con la chiusura dei djset di Kosmiko, Mundial e Albert Marzinotto. La serata dell’accensione si anima con i ritmi reggae dei Sud Sound System & Bag a Riddim band con la partecipazione di Cesare Dell’Anna e Antonio Castrignanò.

Sud Sound System

Il via alla festa, però, è stato dato, come da tradizione, già nel pomeriggio dell’Epifania, con l’intronizzazione della statua del santo sull’altare principale della chiesa di Sant’Antonio Abate. Sabato 7 ha avuto avvio il novenario di preghiera sul tema “Sant’Antonio Abate e la Sinodalità”, affidato quest’anno a padre Marino Longo dei Passionisti. Un novenario che ha accompagnato ai tre giorni clou della festa con una serie di veglie e partecipati momenti di preghiera.

Giovedì 12 entra nel vivo: via agli appuntamenti culturali in programma al Teatro Comunale con la presentazione della mostra e del catalogo “La Santità nella Sanità”. Domenica 15 alle 19.30 alla Pinacoteca si inaugurazione la mostra “Se la notte si sogna luce, una terra si sogna cielo” dell’artista visiva Alessia Rollo. Si inizia ufficialmente lunedì 16, già dalla mattina, con la partecipata cerimonia della deposizione del tradizionale vessillo artigianale, raffigurante Sant’Antonio; a passarselo, sulla scala, gli uomini che hanno partecipato alla costruzione della fòcara che viene così ultimata.

Quest’anno, alla base, è realizzata una sorta di “ghirlanda della memoria”, composta da una ventina di pannelli di 40 per 70 cm, con alcune fotografie di storiche fòcare, da metà del secolo scorso alle più recenti. Nel pomeriggio, alle 15, davanti alla chiesa, si svolge il tradizionale appuntamento con la benedizione degli animali. Il rito, impartito da sagrato dal parroco e dal padre predicatore che, di fatto, dà il via alla processione, con il simulacro del santo portato in spalla per il paese. Al rientro, dopo la celebrazione della messa, un corteo istituzionale si muove dal Municipio verso piazza Tito Schipa per la spettacolare cerimonia di accensione. Una scenografia, quella in programma quest’anno, che unisce l’arte pirotecnica, nello specifico quella piromusicale dei fratelli Padovano di Genzano, a uno spettacolo di fuochi e ritmi, con il “Palpito popolare” di tamburi e percussionisti tutt’intorno alla fòcara, e dardi infuocati scagliati da arcieri a “far scoccare la scintilla” sul cocuzzolo. Lo spettacolo che precede l’accensione, dal titolo “Taiko” (regia e cura di Paolo De Falco), è un viaggio nel mondo degli antichi tamburi giapponesi taiko, utilizzati in passato nelle pratiche di rituali di sciamanesimo. Per la tradizione giapponese, infatti, il tamburo taiko con il suo suono è in grado di raggiungere le divinità, fungendo da intermediario fra uomini e dei.



Il giorno del santo, martedì 17, quello tradizionalmente legato agli spettacoli pirotecnici, inizia in mattinata con la celebrazione della messa sul sagrato della chiesa. Alle 15 il via ai botti con l’attesa gara pirotecnica. Si colora il cielo anche in serata, prima dei concerti. La festa si chiude mercoledì 18, davanti a quel che resta della fòcara, con la bengalata di saluto in piazza Sant’Antonio e, quest’anno, con una parentesi gastronomica in piazza Regina Margherita, e gli stand della Sagra del maiale.

Tutte le info e il programma dettagliato sul sito focaranovoli.it

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