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A Melpignano trova dimora l’Archivio Chiriatti. File e documenti a disposizione di tutti.

Il Comune grico acquisisce il patrimonio etnomusicologico raccolto e assemblato in 50 anni da Luigi Chiriatti.

Carlo-canaglia-Nonna-Stella
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Mezzo secolo di ricerca a disposizione di tutti, addetti ai lavori e appassionati. Un patrimonio etnomusicologico, ma anche storico, sociale e anche “spettacolare”, a giudicare quello che hanno rappresentato la musica e la cultura popolare per il Salento negli ultimi decenni. Un patrimonio di prestigio quello dell’Archivio Chiriatti, una sorta di cassaforte della conoscenza locale, ha rappresentato nei decenni il punto di partenza per i musicisti del territorio e, in primis, per la produzione musicale e artistica dell’evento simbolo, il festival La Notte della Taranta. Lo acquisisce il Comune di Melpignano che, attraverso uno dei dodici interventi contenuti in “Melpignano promuove cultura”, ha gettato le basi per l’acquisizione del fondo assemblato in quasi cinquant’anni da Luigi Chiriatti, uno dei massimi ricercatori locali di storia orale.

La stretta di mano tra la sindaca Valentina Avantaggiato e Luigi Chiriatti

Si tratta di un “tesoro” di frame di manifestazioni culturali, concerti, ma anche celebrazioni funebri e matrimoni; di presentazioni di libri, convegni, processioni, riti, sagre e carnevali. Abbraccia tutto uno degli archivi più compositi ed eterogenei, che contiene circa 1600 file tra canzoni, diapositive, filmati, audio, strumenti musicali e fotografie, concerti e spettacoli degli storici gruppi della riproposta, come il Canzoniere Greganico Salentino, il Canzoniere di Terra d’Otranto e Aramirè. Sono documenti che compongono un patrimonio culturale unico, a partire dal 1974, che, nei prossimi mesi sarà tutto a disposizione di musicisti, ricercatori, appassionati e cittadini, come da obiettivo del bando al quale l’ente melpignanese ha partecipato per rendere maggiormente fruibili al pubblico i luoghi della conoscenza.

Si è così puntato a uno dei fondi più noti per la mappatura etnomusicologica italiana. “Il Centro di documentazione sulle Musiche popolari”, si legge nel progetto ideato dall’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Valentina Avantaggiato, “vuole restituire alle comunità locali documenti rappresentativi delle proprie tradizioni culturali, facilitandone la consultazione e attirando tutto l’anno artisti, ricercatori e studiosi che possano trovare nel borgo di Melpignano un luogo per fare ricerca”.

Tutelare con cura il passato, per edificare meglio il futuro, la convinzione che ha mosso l’amministrazione, per spingere sulla ricerca nella “Terra del rimorso”, ma anche per valorizzare le nuove produzioni artistiche e guardare sempre più al Mediterraneo.

Un giovane Cici Cafaro

L’uso esclusivo del fondo da parte dell’amministrazione, per un periodo di 20 anni, potrà essere prorogato nel tempo. Fra gli obiettivi c’è la valorizzazione del patrimonio immateriale di cui dispone la comunità, per dare impulso anche all’attività dell’Istituto “Diego Carpitella”, che ha sede a Melpignano e di cui la prima cittadina, Valentina Avantaggiato, è presidente pro tempore, nato per conservare la storia delle tradizioni e della cultura del Salento.

Il Fondo Chiriatti, appena passato all’amministrazione melpignanese, fornirà un grande stimolo nella rivitalizzazione dell’istituto. “L’idea è quella di rendere quel luogo un centro di studio capace di aprire a relazioni con tutto il Mediterraneo”, spiega la sindaca di Melpignano, “un luogo di ricerca per appassionati, ma anche una fonte per nuove produzioni artistiche, del territorio e non. L’obiettivo è quello di diffondere, promuovere e conservare le testimonianze di riti e tradizioni, di una storia fatta di sacrificio e emigrazione e che, oggi, invece, è voce di riscatto sociale. Dopo l’acquisizione del fondo Chiriatti”, chiude e annuncia, “si apre ora una seconda fase, improntata allo studio e alla catalogazione dell’intera mole di materiale. Nei prossimi mesi si darà poi il via all’allestimento e, finalmente, alla fruizione”.

Viene accolta con entusiasmo l’iniziativa da parte di Luigi Chiriatti, “ho apprezzato la serietà del Comune al quale ho ceduto il fondo e dove la mia idea ha preso piede nel 1996”, racconta, “l’intenzione iniziale, per me, è stata quella di disporre di un archivio che potesse documentare, attraverso le manifestazioni, ciò che rappresentava il territorio in quegli anni. Noi operatori culturali sapevamo che importanti ricerche erano state condotte nel Salento, era però difficile reperire e consultare quei documenti. Sono riuscito a ottenere quel patrimonio soltanto negli anni Duemila. Ora confido nel fatto che questo possa essere il primo passo di un percorso che spero porti altri frutti. E che altri archivi, salentini e non, possano confluire in un unico luogo”.

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