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La Puglia brassicola protagonista a Birra dell’Anno

Al Cibus di Parma, consegnati i premi del concorso marchiato Unionbirrai

Birre
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“La birra non esiste, esistono le birre”. Così recita il primo postulato di Kuaska, al secolo Lorenzo Dabove, degustatore e padre putativo del movimento della birra artigianale italiana. Questa affermazione è nota a tutti gli appassionati della schiumosa bevanda fermentata.

Un’affermazione che assume ancora maggior significato nel contesto dei concorsi birrari quali Birra dell’Anno, concorso nazionale organizzato da Unionbirrai, conclusosi ufficialmente il 31 agosto con la premiazione dei birrifici vincitori svoltasi al Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, di Parma.

L’edizione di quest’anno ha avuto degli ottimi numeri: 45 le categorie birrarie, 207 i birrifici partecipanti, 1599 le birre iscritte, 60 i giudici chiamati a selezionare le migliori per ogni categoria. “Possiamo ritenerci soddisfatti anche di questa edizione, nonostante la formula rivisitata per le necessità del momento”, afferma Simone Monetti, segretario nazionale Unionbirrai, “il concorso quest’anno segna simbolicamente la ripartenza del comparto dopo il difficile periodo pandemico, e lo fa con numeri inaspettati e soprattutto riscontrando prodotti sempre di maggiore qualità, la giuria”, continua, “ha lavorato in piccoli gruppi e in più giorni, per agevolare le operazioni di degustazione in sicurezza. Siamo contenti di aver potuto svolgere la fase di assaggi con tutti i giudici in presenza a luglio, anche con la partecipazione di dieci componenti stranieri ai tavoli. Dati da non sottovalutare, viste le difficoltà del momento”.



Anche quest’anno i birrifici pugliesi si sono fatti notare centrando ottimi piazzamenti. Birranova, birrificio di Trigianello, ha portato a casa il primo posto nella categoria 12 (Chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana) con la sua “Spinning Wheel”; un secondo posto nella categoria 33 (Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico con uso di cereali speciali) con la “Arsa” e un terzo posto per la sua Primatia nella categoria 30 (Birre scure, alta fermentazione, alto grado alcolico di ispirazione belga). Rebeers, birrificio foggiano, ha raggiunto due primi posti: nella categoria 17 (Birre ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana) con la “Hopsfull” e nella già citata categoria 33 con la Fovea. Ottimo bronzo nella categoria 26 (Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, con uso di frumento non maltato, di ispirazione belga) per Birra del Gargano, birrificio di Peschici con la sua Bianca del Gargano.

Purtroppo, quest’anno nessun birrificio salentino ha iscritto proprie birre a questo contest nazionale.

Sul versante giuria invece la Puglia è stata rappresentata da due giudici, entrambi salentini. “L’organizzazione del concorso quest’anno si è rivelata particolarmente complessa”, dichiara Giulio Benvenuto, Unionbirrai Beer Taster, sommelier ed esperto di distillati, “ma ora, a premiazione avvenuta, possiamo affermare che si è trattato di una manifestazione riuscita. Faccio i complimenti e ringrazio Unionbirrai che mi ha permesso di partecipare, dando il mio contributo a questa importante manifestazione”.



“Una proficua esperienza formativa ed umana”, continua Aristodemo Pellegrino, Unionbirrai Beer Taster, guida turistica, ideatore di Sulle vie della Birra e collaboratore di quiSalento, sulle cui pagine conduce un viaggio brassicolo alla scoperta dei birrifici artigianali salentini, “è stato un onore essere chiamato da Unionbirrai a partecipare a questo grande ed attesissimo evento, una preziosa occasione per mettersi in gioco, per confrontarsi e conoscere giudici esperti ed appassionati”.

Non esiste la birra dunque, esistono le birre ed esistono sempre più appassionati che si accostano a questo ricco e variegato mondo. E concorsi, come Birra dell’Anno, permettono di portare alla ribalta la grande cultura che c’è dietro la birra artigianale, un mondo in pieno fermento anche sul territorio salentino.

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