Il Salento, raccontato dai nuovi media. Con la rubrica quiWeb, pensata esclusivamente per la rivista on-line, vogliamo farvi conoscere quelle realtà “virtuali” che narrano il territorio con un account Instagram, una pagina fb, scritti fruibili solo su schermo, presentandovi personaggi e “cantori” moderni di un territorio che rivela angoli sconosciuti e punti di vista inediti, esplorati attraverso le tecnologie contemporanee.
Ha solo 24 anni, Francesco Pio Fersini, originario di Castro e un grande sogno: fare l’inventario delle torri costiere del Salento, perché non cadano nell’oblio, perché si ritorni a guardarle con occhi diversi. Una passione di famiglia, che discende dal nonno, guida turistica storica, e che porta avanti con garbo, puntualità e motivazione.
Vedette a picco sul mare, le torri del Salento, fondamentali punti d’avvistamento, segnano l’intero litorale, dallo Ionio all’Adriatico, un tempo avamposti delle fortezze, preziose sentinelle, oggi, tranne qualche virtuosa eccezione, osservatori abbandonati e malinconici, intrisi di salsedine.
Si chiama semplicemente Torri Costiere del Salento, ovvero “storie di sentinelle a difesa del territorio”, il sito curato e realizzato interamente da Francesco Pio Fersini, originario di Castro Marina, che, a soli 24 anni, ha deciso di creare un vero e proprio inventario delle sentinelle di pietra salentine. “La mia è una sfida contro l’indifferenza, il disinteresse e l’abbandono che molto spesso hanno condannato questi monumenti di inestimabile valore a svanire quasi definitivamente”.
Basta scorrere il sito di Francesco, per sentirne l’entusiasmo e la passione, e l’ambiziosa sfida: “raccogliere tutte le informazioni possibili riguardo il grande sistema di torri costiere edificate in Terra d’Otranto a difesa dai ripetuti attacchi via mare di turchi e predoni”. Con un obiettivo ben preciso: “quello di valorizzare il patrimonio architettonico, storico, culturale e paesaggistico delle torri costiere e del territorio in cui sono collocate, diffondendo nei visitatori, locali e non, la forte consapevolezza di questa eredità sommersa, quasi dimenticata”. Ascoltando le sue parole, e ricordando la sua età, non si può non restare colpiti da questo giovane e caparbio esploratore.

Dalla campagna alla costa, dal mare all’entroterra, dallo Jonio all’Adriatico, Francesco racconta le torri costiere, restituendo storia e vita a ruderi abbandonati e monumenti freschi di restauro, andando a scovare anche quelle torri che non ci sono più, quelle di cui adesso resta un cumulo di pietre. “Da sempre sono un appassionato di arte, storia e beni culturali, grazie all’esempio di mio nonno Vittorio, storica guida turistica della famosa Grotta Zinzulusa. Lavorando anche io nel settore turistico, ho avuto il desiderio di saperne di più sulle bellezze del mio territorio, e mi sono reso conto che ci sono tantissimi luoghi che non avevo mai visitato, ricchezze spesso sottovalutate”.
