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Metti un weekend al Medimex

Patti_Smith_performing_in_Finland,_2007
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È finito in "Gloria" il Medimex del 2019. "Gi El Ou Ar Ai Ei", un "Gloria" cantato da Patti Smith e da circa 6000 persone pulsanti di rock'n'roll, spalmate come un'onda unica nella rotonda del Lungomare di Taranto, domenica sera. Un "Gloria" che può essere appuntato sul petto di chi ha organizzato questa edizione e di chi ne ha fruito, ping pong quasi magico, che ha restituito a entrambi soddisfazione e momenti indimenticabili; e in un totale stato di grazia tra la musica, la gente e una città strana, piena di contraddizioni e poesia, poco pronta a recepire questa invasione di note, decibel, pubblico, e fiumi di birra, ma altrettanto disposta a farlo, con il disincanto e la pacatezza che la contraddistingue.

Chi è nato qui, come chi scrive, sa quanta fatica serve per scuotere le carni molli di Taranto, decadente ma splendida signora di quasi tremila anni, senza denti per mangiare, e occhi per piangere. Popolo meraviglioso e nello stesso tempo imbelle. Popolo di guerrieri, una volta. Oggi ammasso di ossa. Eppure, appena varcato il ponte, c'è una forza che trattiene.

È il cielo, il segreto. E quel mare che solo blu non è. Se non ci sei mai venuto qui, la prima volta resti folgorato. Due enormi specchi in mezzo ai quali non ci si sente schiacciato, ma amplificato, lanciato in aria come un palloncino pieno di elio. Cielo e mare, insieme. Come un panino. Come una conchiglia. E non si è né prosciutto, né perla, ma parte integrante di questo gioco di luci e colori.

Ogni evento si è adagiato su di lei in un inizio d'estate tardivo di giugno, con un caldo sempre crescente, senza che nessuno facesse resistenza, lasciando emergere uno splendore, quello sì, abbagliante e dirompente e per niente pacato, dei luoghi scelti per i vari appuntamenti del Medimex; in città vecchia: l'Università, il Conservatorio, il bellissimo Caffè letterario; nel borgo: la Villa Peripato, attrezzata con un immenso palco per incontri e concerti, banchetti di vinile, libri, magliette e la Rotonda sul mare, proprio come quella di Bongusto, affacciata su tramonti mozzafiato, che hanno fatto da preludio al main stage nelle tre serate principali.

Le giornate, organizzate a tappe, hanno visto la presenza di esperti del settore, professionisti, giornalisti, musicisti, che hanno, in eventi satellite, dato ulteriore lustro al tutto: si è passato dalle chiacchiere su Woodstock con Ernesto Assante e Riccardo Bertoncelli, alle mostre fotografiche sui grandissimi del rock, a seminari di natura squisitamente musicale per giovani e meno giovani impegnati nella grande arte, dalla promozione sul mercato, alla scrittura, all'uso della voce; bellissimo, quello con Carolina Bubbico, frequentato in prima persona: in due ore di lavoro con lei (molti erano ragazzi, giovani studiosi di canto al Conservatorio Paisiello), realizzando, a tre voci, un canto popolare bulgaro con un risultato incredibile.

Non si è modificata una virgola della vita cittadina, nonostante l'onda anomala: motorini a tutta velocità nei vicoli, giovanotti fischiettanti, persino una sposa, passata a piedi nei vicoli, col codazzo delle damigelle, mentre, accanto, si parlava di Groupies, Woodstock, droga e sesso. Nessuno ha torto un capello al Medimex, nessuno ha torto un capello alla quotidianità di Taranto, ma tutto ha funzionato, in una convivenza straniante e poetica, che ha mescolato linguaggi, persone, dialetti, panzerotti e spaghetti con le cozze. Tra i flash, come in una galleria fotografica: il connubio insolito nella prima serata tra i Cigarettes after sex, flautati ed eterei e gli Editors, a volumi roventi, immediatamente dopo; Liam Gallagher, sabato sera, attesissimo dai giovani, già in fila ai tornelli dalle 15, sotto un sole impossibile da tollerare, che, eroico, nonostante i milioni di gradi di umido, le luci del palco e il suo immancabile giubbotto abbottonato fino alla gola, ha restituito tutta l'energia e le atmosfere del britpop, facendosi perdonare qualche incertezza vocale; Patti Smith, sorridente, disponibile, sia nell'incontro all'Università in cui ha intonato insieme a tutti "Because the night", sia sul palco, fermissima, ipnotica, a braccia aperte verso il pubblico, a picchiare duro sul rock e ad accarezzare la folla, dolcissima, in un momento piano e voce con sua figlia e alla fine, prima dell'esplosione finale di "People have the power", con le note di "Can't help falling in love"; il cane Max, una signora sui tacchi a spillo nella folla del concerto rock, le file composte, il servizio d'ordine perfetto, una neonata in braccio al suo babbo.

E, prim'ancora, la conferenza stampa del Cinzella Festival, prossimo appuntamento di agosto, prossima scommessa importantissima per Taranto, in cui confermare, è l'augurio di tutti, con un cartellone di tutto rispetto, tutta la magia appena vissuta.
A riflettori spenti, la soddisfazione degli organizzatori anche per i numeri (80mile le presenze) e la conferma di Taranto come sede per il prossimo anno del festival che, è stato annunciato nella conferenza stampa di chiusura dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, si allargherà fino all'Adriatico abbracciando anche Brindisi per la "Spring edition", dal 19 al 26 aprile.

"People have the power, believe, it!", ha urlato Patti Smith. E c'è da crederci: "Gi El Ou Ar Ai Ei"!

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