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La storia di Natalie e Stefy, le tartarughe marine salvate a Porto Cesareo

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Una storia a lieto fine, come le più belle e celebri favole natalizie. A fare da sfondo, però, non è il classico paesaggio innevato punteggiato dalle luci calde che illuminano le finestre, ma il blu intenso dello Jonio, a largo di Porto Cesareo. Protagoniste due tartarughe marine, Natalie e Stefy, messe in salvo dalla sensibilità e il cuore di un cesarino, dal personale dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e dagli operatori del Centro di recupero Tartarughe di Torre Guaceto.

Gianni Imperiale, pescatore esperto di Porto Cesareo, ha avvistato i due esemplari di rettili marini nelle acque della Riserva Nazionale, una il 18 dicembre l’altra il 24, in evidente difficoltà. Ha prontamente allertato il personale dell’Amp Porto Cesareo che ha attivato il protocollo di salvataggio. Dopo i soccorsi, gli operatori della Riserva prima hanno assistito le tartarughe e poi le hanno trasferite al Centro di recupero Tartarughe di Torre Guaceto, dove hanno ricevuto le cure necessarie.

Stefy, caretta caretta

Due specie diverse, un esemplare adulto di “Caretta caretta” del peso di circa 80 chilogrammi e una “Chelonia Mydas”, battezzata dagli operatori Natalie: “Gli avvistamenti di questa specie sono molto rari a queste latitudini” commenta il sindaco di Porto Cesareo Silvia Tarantino “la Chelonia, comunemente detta tartaruga verde, infatti, popola le acque africane e turche. Dall’apertura del centro recupero di Torre Guaceto, nel 2016, a oggi, infatti il Consorzio ne ha accolto solo tre esemplari”.

Il ritorno di Natalie in mare

Il sindaco ha assistito e celebrato il ritorno in mare di Natalie, la prima a immergersi di nuovo nelle acque dello Jonio, accompagnata anche da alcuni ambientalisti. Stefy invece, dovrà attendere ancora qualche giorno prima di raggiungere di nuovo il suo mare: il percorso verso la guarigione a Torre Guaceto, seguito dall’esperto biologo faunista Giacomo Marzano, non è ancora terminato.

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