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Intramontabile, accessibile e democratica, la radio ponte di pace

Al Verdi di Brindisi una conferenza per la Giornata Mondiale della Radio 2023

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Incoraggia la creazione di reti e comunità, sostiene la collaborazione internazionale tra le stazioni emittenti, promuove l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere. E soprattutto, è un mezzo di intrattenimento e comunicazione democratico e indipendente. Queste le motivazioni principali che hanno portato la Conferenza Generale dell’Unesco nel 2012 a riconoscere alla radio una specifica giornata, che cade il 13 febbraio, giorno in cui nel 1946 fu fondata la Radio delle Nazioni Unite, all’indomani della Seconda guerra mondiale, al fine di consentire l’accesso all’informazione a tutte le fasce della società.

Invenzione tutta italiana, fu Guglielmo Marconi infatti a depositarne il brevetto nel 1924, resiste alle mode e al tempo, si è saputa adattare ai nuovi mezzi, rendendo fruibili per chiunque, a tutti i livelli, notizie, informazioni e musica in modo gratuito e immediato.

Sono più di 33 milioni gli italiani che ogni giorno ascoltano la radio (rilevazione Ter-Tavolo editori radio per l’anno 2022), un dato che si conferma rispetto ai numeri del 2021. Da quelle piccole a transistor allo smartphone, dalle bobine alle playlist sulle piattaforme di streaming, le radio resistono e, anzi, il web ha consentito la nascita e la proliferazione di milioni di nuove radio che possono diffondere i propri palinsesti senza bisogno di antenne o di segnali radio, senza ripetitori.



La comunicazione radiofonica e il ruolo della radio nella storia e nel quotidiano sono i temi della conferenza che la Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi organizza in occasione del World Radio Day, in collaborazione con il Club Unesco di Brindisi. Oggi le frequenze di trasmissione Fm rappresentano il principale asset dell’emittenza radiofonica. App, streaming, assistenti vocali e tv sono modalità sopraggiunte nel tempo, assieme all’innovazione digitale più importante, il dab, digital audio broadcasting, un sistema di radiodiffusione che migliora l’ascolto in termini di qualità audio e di contenuti multimediali. La radio del futuro passa attraverso internet, i satelliti e il digitale: la conferenza attraversa le diverse epoche della radio proiettandola nel futuro delle funzioni e della tecnologia.

Nel foyer del teatro, lunedì 13 a partire dalle 18, si parla di “Radio, televisione e media”, “Dalla radio artigianale alla digitalizzazione”, “Radiostoria minima” con i giornalisti Antonio Celeste, Domenico Saponaro e Mimmo Tardio. Tocca poi a Mino Molfetta, editore e responsabile artistico di Ciccio Riccio, fare il punto sui quarant’anni della sua emittente. Modera l’incontro il consigliere della Fondazione Marco Greco, si alternano momenti musicali con Vincenzo Maggiore e letture di brani e poesie d’autore con l’attore Mario Cutrì. La partecipazione è gratuita, è necessaria la prenotazione su Eventbrite alla pagina rebrand.ly/GiornataMondialeRadio.

Il tema di quest’anno del World Radio Day proposto dall’Unesco è “Radio e Pace”: la guerra non è soltanto un conflitto armato, ma anche un conflitto sulla narrativa raccontata dai media. In questa ottica, anche la radio ha un ruolo importante nell’opera di moderazione delle tensioni, nella misura in cui informi i cittadini con imparzialità costruendo ponti di dialogo tra le parti. L’edizione 2023 del World Radio Day richiama il valore della radio in quanto pilastro della prevenzione di conflitti e della costruzione della pace.

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