“In un mondo che prigioniero è, respiriamo liberi io e te”. Parole che si caricano di un significato sempre maggiore, quelle della canzone “Il mio canto libero” di Lucio Battisti.
All’emozione di testo e musica di un brano immortale, si aggiunge la carica regalata dalla comunità musicale di Novoli che, con 23 musicisti, 10 cantanti e un coro di 13 bambini, fa rivivere strofe che hanno quasi mezzo secolo di età e non sembrano invecchiare mai.
“Novoli Suona”, dunque, e canta, grazie a un progetto di Simone Quarta, Mirko Piro e Francesco Politi che, con chitarristi, bassisti, tastieristi, cantanti, un coro di bambini e adolescenti, insieme a professionisti del settore che hanno prestato gratuitamente la loro opera, hanno realizzato un complesso e apprezzabile lavoro tecnico.
Un regalo a un paese ma non solo, un grido di speranza che sale sempre più forte, un lavoro di gruppo e a distanza, con 120 tracce audio registrate con mezzi professionali ma anche con strumenti di fortuna, lavorate e missate con grande pazienza e unico minimo comune denominatore: la speranza.
Qui, tutti gli artisti che hanno partecipato: Alex Semprevivo, Costantino Vetrugno, Raffaele Fina e Mirko Piro alla batteria; Pierluigi Cuna alle percussioni; Andrea Elia, Pierluigi Milli, Lorenzo D’agostino, Marco Bruno e Davide Polimena al basso. Claudio Stomaci, Emmanuele Greco, Simone Quarta, Roberto Quarta, Giovanni Enrico, Tommaso D’Agostino, Alberto Ruggio, Marco Sozzo e Benedetta Quarta alle chitarre; al pianoforte, tastiere, organo e fisarmonica ci sono Dalila Arnesano, Mattia Vetrugno, Chiara De Luca ed Ernesto Seclì. Le voci sono di Simone Quarta, Giorgio Martina, Cosimo Ricciato, Mario Seclì, Gian Marco Mazzotta, Luca Mazzotta, Benedetta Metrangolo, Ludovica De Tommasi, Riccardo Roma e Maria Mazzotta.