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Il destino della bellezza

ventrella
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La bellezza è un dono, è il colore di un “dagherrotipo d’altri tempi in bianco e nero”, può essere una fortuna o una maledizione. Perché la bellezza suscita invidia e malevolenza, dà adito al pettegolezzo, la “Mala- legna”, la maldicenza, sino a farla diventare qualcosa da nascondere, una vergogna.

Così per le donne del romanzo di Rosa Ventrella, scrittrice barese, molto apprezzata all’estero, tanto che in Francia è stata definita “la nuova Elena Ferrante”. E come lei, racconta una storia che tocca la Storia, quella dell’Arneo, durante la Seconda guerra mondiale e l’occupazione delle terre nei primi anni Cinquanta, trascinando il lettore nel mondo contadino, reso ancora più verace dall’uso del dialetto.

Caterina è la più bella “fimmina” di Copertino, madre di Angelina, avvenente come lei, estroversa e irrequieta, e Teresa, riservata, di corporatura esile e balbuziente, voce lucida e narrante nel libro. Quando Nardo Sozzu, suo marito, parte per la guerra, Caterina dovrà rimboccarsi le maniche per sopravvivere alla miseria, ricorrendo a tutti i mezzi che ha, persino la bellezza. Si concede al barone Personé in cambio di cibo per la famiglia, attirando su di sé le malelingue e il pesante marchio dello “scuorno”.

La maldicenza corre veloce come le “mani svelte di zi’ Nenenna che tesse il macramè” mentre commenta i fatti altrui con la “makara”, che fa incantesimi e legge i fondi del caffè, le comari o la perfida Cimmiruta, che avvolta nello scialle marrone nasconde il pitale, sputa e lancia anatemi: “a tua sorella piace fare la puttana del barone, come a vostra madre”.

Angelina userà la bellezza per il riscatto sociale, sogna l’amore eterno e impossibile che legge nei romanzi rosa e disprezza la bruttezza, le donne che “fetavano di sudore, cipolle e borotalco” e i cafoni, percheé “Io questa vita non la voglio fare Tere’, mi fa schifo”. Pensava di poter essere l’artefice del suo futuro e invece resterà schiacciata da un destino che ai contadini, forse, non è concesso di cambiare: “Se il piccolo cerca di diventare grande, il grande su fotte prima”.





ROSA VENTRELLA

LA MALALEGNA

PP. 272, EURO 18 MONDADORI 2019




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