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I felici diluvi di Graziano Gala

Felici diluvi
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Sono diluvi provvidenziali, quelli raccontati da Graziano Gala in “Felici Diluvi”, tagliente florilegio di racconti pubblicato da Musicaos. Cose belle scrosciate addosso all’improvviso ed “è sempre così con le cose belle. Non si pensa a eventuali dolori futuri”. Come una complanare inaspettata, “strade che riportano sulla retta via. Sorta di confessioni in asfalto e cemento”, per quando dei dolori futuri ci si accorge troppo tardi.

Pubblica i suoi racconti a soli 28 anni, nel 2018, Gala, scrittore tricasino trapiantato a Milano e, da Cosimo Argentina, autore di Taranto, suo “idolo indiscusso e indiscutibile”, eredita la penna lucida e una violenza sempre sul punto di scoppiare. Perché quando la vita scorre troppo lenta, o si tenta il sorpasso o si finisce anche per invidiare l’asse da stiro, “con la sua possibilità di distendersi e scaldarsi almeno una volta a settimana”.

È un mondo parallelo quello di Gala, dove per sfuggire alla cadenza metropolitana di Milano Slabbrate ci si improvvisa corsari sulla linea verde. Una dimensione altra eppure viva sulla pelle di chi, sulle tratte delle ferrovie Sud-ESC, la via d’uscita l’ha cercata davvero, senza trovarla mai, finendo per tornare indietro, deporre le armi. Guardarsi allo specchio. E chiedersi: “ma quanto cazzo è bella ‘sta mediocrità?” Quello che resta è il male di vivere smascherato, l’urgenza della libertà, il brillio fugace della bellezza, la voglia di gridare “per pulirci i polmoni e la coscienza”, correre per la strada, ignorarne tutte le complanari e buttarsi in una irrimediabile e bellissima deviazione.

 

Graziano Gala, Felici Diluvi, Musicaos Editore, 2018, p. 180, 13 euro.

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