La sentenza che Einstein pronunciò nell’epoca in cui dovette apparire, solo, come un campanello d’allarme: “Quando le api scompariranno all’umanità resteranno solo quattro anni di vita”, oggi, ha il suono delle “campane a morto”.
Le api stanno morendo. Il fenomeno, segnalato sul finire degli anni ‘90 dagli apicoltori, indica una spaventosa e preoccupante diminuzione delle colonie e, senza la loro fondamentale opera di impollinazione, molti alimenti scompariranno dalle nostre tavole.
Già, perché è proprio grazie al loro lavoro di impollinazione che 71 delle 100 colture da cui si trae il 90 per cento del cibo mondiale, arriva sulle nostre tavole, ma lo scellerato incremento di pesticidi le sta letteralmente decimando.
Per difendere questi piccoli ma preziosissimi insetti ci sono diversi modi, piccole scelte sostenibili da compiere anche nel quotidiano: acquistare prodotti biologici, non usare pesticidi nel proprio giardino, costruire piccoli alveari per le api selvatiche, ecc.
E magari, conoscerle meglio a dedicarsi all’apicoltura, sì, ma con un approccio etico e sostenibile nei confronti delle stesse api e il massimo rispetto della biodiversità e del territorio. Sono questi i principi base sui quali si muove l’Apis apicoltori pugliesi che propone corsi di introduzione e di primo livello rivolti a chiunque desideri conoscere il superorganismo alveare o, magari, avviare un’attività di apicoltura da hobby o da reddito. L’Apis, prima associazione in Puglia ad aver sottoscritto la “Carta di San Michele All’Adige”, un documento stilato dai maggiori esponenti del mondo della ricerca e dell’apicoltura per la conservazione dell’“Apis mellifera” e delle sue sottospecie in Italia, si oppone alle razze ibridi, adoperandosi per la tutela degli ecotipi locali.
Il corso si compone di 28 ore di lezione pratica e teorica, più due corsi di specializzazione nel percorso di formazione annuale.
In calendario: 28 e 29 marzo, 4 e 5 aprile a Latiano; 18 e 19, 25 e 26 aprile a Lecce. Posti limitati. Info: 338/2302659.