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Femminista, visionario, meraviglioso: Lecce esalta Dior

Una narrazione femminista, e femminile, per la collezione Dior Cruise 2021 di Maria Grazia Chiuri, presentata ieri sera a Lecce in piazza Duomo.

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"On peut souvent créer des révolutions sans les avoir cherchées". Spesso, possiamo creare rivoluzioni, senza averle cercate. Questo si leggeva sulle luminarie che hanno cinto piazza Duomo ieri sera a Lecce. Ma non è questo il caso. Perché questa rivoluzione è stata cercata, sognata, fortissimamente voluta dalla sua creatrice e da chi, concretamente, ne ha reso possibile l'esecuzione.

Sin dal primo annuncio, ancora in inverno, dell'arrivo della maison Dior a Lecce, per la presentazione della sfilata Cruise 2021, firmata dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, di origini salentine (precisamente dalla parte paterna, nativa di Tricase), che ha tenacemente lottato per portare il suo lavoro, le sue creazioni, la sua immaginazione nel cuore della sua terra natale. Contro le iniziali difficoltà logistiche, poi attraverso una pandemia, poi nonostante la diffidenza, quel tamburello ha cominciato a suonare, dando inizio alla performance.

È durato circa mezz'ora lo show, trasmesso in diretta streaming sui canali della casa di moda, guardata da milioni di persone in tutto il mondo. Un evento preceduto da infinite controversie, discussioni e polemiche sui social, a conferma di come forse davvero nessuno sia profeta nella sua stessa patria. Uno spettacolo che Chiuri ha voluto fermamente salentino, ma soprattutto al femminile: di donna è la voce che ha spiccato il volo dalla cassarmonica, parlano di donne le frasi ricamate sulle luminarie, da Chimamanda Ngozi Adichie che ci ricorda che "We all should be feminist" a una inattesa Carla Lonzi in cima, faccia a faccia con i santi, quasi a rimproverarli di aver lasciato le donne indietro, staccandole con "un'assenza di millenni nella storia".

Piazza Duomo, il giorno dopo. Ph. Matteo Tangolo.

Non solo. Sono di donna anche le mani e le teste che hanno contribuito all'ispirazione della sfilata: le "Costantine di Casamassella", tessitrici e artiste del tombolo, l'artista Marinella Senatore, ricamatrice della luce, che insieme ai fratelli Parisi ha intrecciato parole e geometrie di colori per fare di piazza Duomo il più bel teatro che maison Dior abbia mai potuto avere, acceso da trentamila lampadine Led. Un progetto collettivo, come ha voluto chiamarlo Chiuri, improntato alla sorellanza, una narrazione femminile e femminista, come scrive nel suo bel corsivo Loredana De Vitis.

La sola piazza, ingioiellata da un diadema di luminarie, una scenografia composta e accesa, elegante ed essenziale, con al centro una cassarmonica, ha fatto da scenario alla passerella di 40 modelle e al corpo di ballo della Notte della Taranta, presente anche con i suoi musicisti, diretti dal maestro concertatore Paolo Buonvino. Una sfilata durata appena poco più di 25 minuti, un'occasione unica e irripetibile per far conoscere la bellezza di Lecce in tutto il mondo. Non solo moda, ma arte, musica, storia, quella di una terra dove le donne s'avvelenavano con il morso di una vita che non era vita, venivano chiamate "tarantate" e ieri sera sono state protagoniste di uno spettacolo senza precedenti. La visione di una donna che ha omaggiato con garbo, immaginazione e senza scivolare nella retorica una terra alla quale è rimasta sempre legata, portandola alla ribalta, insieme.

In chiusura un emozionato Giuliano Sangiorgi, e il suo commosso omaggio alla canzone tradizionale pugliese, da "Lu rusciu de lu mare" a Domenico Modugno, nel cuore di un Salento fiero, compiaciuto e, sicuramente, meraviglioso.

https://www.facebook.com/Dior/videos/2723150001267086/

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