
Sulla serra di San Giovanni a Giuggianello
È una notte di fede e di magia, di tradizione e riti ancestrali, quella che di consueto si celebra sulla serra di Giuggianello, nei giorni cari a San Giovanni. Proprio lì dove, nascosta dalla macchia mediterranea e scavata nella roccia, c’è la cripta del santo, risalente probabilmente al decimo secolo, dove si conservano ancora gli antichi affreschi.
È qui, al cospetto dei santi e degli echi della presenza dei bizantini nel Salento, che anche quest’anno, nonostante le limitazioni e l’emergenza sanitaria, si celebra la festa di San Giovanni, che è giorno sacro sin dai tempi del paganesimo, quando sul finire di giugno si raccoglievano le erbe di buon auspicio, mettendole sotto il cuscino per indovinare il volto dello sposo o la fortuna di un raccolto.
Sì perché si dice che a San Giovanni le erbe diventino miracolose, la stessa rugiada che irrora la macchia mediterranea si pensa abbia il potere di decidere le sorti dell’anno solare a venire. La festa si racchiude, per questa che sarebbe dovuta essere la trentesima edizione, nella semplice messa all’aperto dinanzi alla cripta, nel tardo pomeriggio di mercoledì 24.
Al rito tradizionale, si affianca quello bizantino, officiato da Papas Nik della Chiesa Greca di Lecce. La ricorrenza di San Giovanni diventa quindi occasione per omaggiare di una visita la straordinaria cripta affrescata e passeggiare sul dolce rilievo della collina del mito di Ercole, tra il profumo dell’iperico, della salvia e del rosmarino, luogo che fu scenario, secondo la leggenda, di battaglie tra giganti, di danze di ninfe e pastorelli, mutati in ulivi per aver osato sfidare le leggiadre creature e silvane.
È possibile anche visitare il giardino megalitico più grande d’Europa (liberamente o con visita guidata), tra menhir, dolmen e gli straordinari massi della vecchia, nella passeggiata che parte alle 21 dal monte di San Giovanni o anche gli ambienti del Centro di Cultura con il museo contadino e il museo dell’olio (accessibili su prenotazione), che della notte di San Giovanni e della vita agricola di una volta custodiscono l’autenticità.
Per gli spazi al chiuso, munirsi di mascherina individuale.
Info: Giuseppe Vergari, 328/5756332.