“È una fortuna che esista il Salento”: Franco Arminio riparte dal Sud

Intervista al poeta Franco Arminio, che riparte dall'Italia ionica e incontra i suoi lettori a Tricase, nel cuore del Salento, luogo, e terapia, dell'anima.

Franco Arminio nel Salento
Franco Arminio nel Salento

Di nuovo in viaggio. Franco Arminio riparte dall’Italia ionica, dove si è fermato prima del lockdown. Lunedì 15 giugno è ospite a Tricase, una serata di letture, riflessioni sul tempo presente e poesia, un momento di condivisione e ascolto. A Tricase è il primo incontro pubblico in presenza dopo i lunghi mesi di isolamento, durante i quali non ha fatto mai mancare la sua voce e le sue parole, tra dirette sui social, poesie e appelli al governo. Ma anche ascolto per chi aveva bisogno di parlare, rispondendo ogni giorno al suo cellulare. E silenzio, con la sua richiesta ufficiale di raccoglimento, per ricordare le persone scomparse, per piangerle, insieme con i loro cari.

Torna nel Salento, per il poeta e scrittore un posto del cuore e dell’anima, tra i pochi luoghi che racconta nel prossimo libro, “La cura dello sguardo. Nuova farmacia poetica” (Bompiani) in uscita l’8 luglio. Un libro farmaceutico, pezzi di prosa raccolti negli anni, scritti con l’idea che chi li legge possa trovare giovamento. Un Salento, secondo Arminio, naturalmente terapeutico: “due mari, Lecce, paesi straordinari, la luce: vivere nel Salento significa fare una seduta di cromoterapia ogni giorno. Farmacia Salento. Tutti gli ammalati dell’Occidente dovrebbero venire a curarsi qui.”

“La quiete letargica della controra salentina, terra di contadini più che di marinai, penisola di luce, penisola limata dal vento. Ogni casa è sigillata come se fosse in corso un tornado. Le persone stanno dentro a custodire gelosamente un filo d’ombra. Il sole è una bestia che non deve entrare in nessun modo. Il sole non splende sulle cose, le inonda. Il paese è ritratto come una lumaca nel suo guscio. Si esce di pomeriggio verso il tramonto come fosse primo mattino. Ci si saluta quando il sole declina, quando il giorno è un pericolo scampato”, ha scritto qualche giorno fa sulla sua pagina, anticipando un estratto dal suo prossimo libro. E aggiunge: “è una fortuna che esista il Salento, non solo per gli italiani, ma per il mondo. È tra i luoghi d’Italia che conservano ancora un’aura autentica, è come se gli dei non se ne fossero andati.”

Franco Arminio ritorna alla vita con positività: “Mi godo il pericolo scampato. È un bene che il virus abbia rallentato la sua corsa e i dati sul contagio siano incoraggianti. Solo un mese fa eravamo incerti e spaventati da ipotesi quasi catastrofiche che fortunatamente, per ora, non si sono verificate”. Progetta nuovi tour e spostamenti, sta ricevendo inviti da tutta Italia, curiosamente più dal Nord, maggiormente colpito, che dal Sud. È consapevole del rischio, si affida al buon senso. “Ci sono posti dove sono poche le probabilità di essere contagiati e del resto il pericolo fa parte della vita. Non si può restare fermi, paralizzati dal timore che possa succedere una tragedia da un momento all’altro”. Come ha scritto anche nel suo “Decalogo contro la paura” pubblicato in rete poco prima del lockdown, dieci consigli per non lasciarsi sopraffare dall’ansia da coronavirus: “La vita è pericolosa, sarà sempre pericolosa, ognuno di noi può morire per un motivo qualsiasi nei prossimi dieci minuti, non esiste nessuna possibilità di non morire”.

L’appuntamento con Franco Arminio è a Tricase lunedì 15 giugno, ore 20, nell’atrio interno della Fondazione “Tommaso Caputo” in via Armando Diaz, nel rispetto delle distanze di sicurezza imposte dalla normativa anti contagio (è possibile prenotare contattando la Pro Loco di Tricase al  392/4511787).

 

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