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Da "Autodiffamazione" a "Ashes to ashes", a Koreja è di scena la contemporaneità

Da venerdì 27 a domenica 29 la compagnia Barletti/Waas torna a Lecce con quattro spettacoli che indagano la contemporaneità attraverso il teatro

Autodiffamazione di spalleok_ph_Luciano Onza
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La loro idea di teatro è un discorso sul mondo. “Non ci interessa parlare di noi, ci interessa parlare attraverso di noi, attraverso i nostri corpi, le nostre lingue, del mondo”, dicono Lea Barletti e Werner Waas che tornano a Lecce con una personale che condensa quattro spettacoli in tre giorni, da venerdì 27 a domenica 29, di scena a Koreja, un progetto che indaga la contemporaneità attraverso il teatro.

Dopo aver vissuto per un periodo a Lecce, dove insieme, hanno fondato il gruppo Induma Teatro e con altre realtà hanno dato vita al centro culturale Manifatture Knos, i due oggi vivono a Berlino culla dei loro nuovi progetti: Lea Barletti porta avanti la sua personale ricerca tra danza, instant composition e performance poetica e, insieme al suo compagno Werner Waas con la loro compagnia Barletti/Waas, prosegue la ricerca nell’ambito della drammaturgia contemporanea. Da quando si è trasferita in Germania, ha intensificato il lavoro di scrittura, soprattutto di racconti brevi e poesia, con la casa editrice salentina Musicaos ha pubblicato la raccolta di racconti “Libro dei dispersi e dei ritornati”. L’attore e regista tedesco, invece, collabora con il centro interculturale di teatro ItzBerlin e con il gruppo berlinese “Martin Clausen & Kollegen”



La loro personale si inaugura venerdì 27, alle 20.45, con “Autodiffamazione” dal testo del Premio Nobel Peter Handke, scrittore, poeta, sceneggiatore e regista austriaco, uno fra i drammaturghi più importanti del panorama teatrale internazionale. Sul palcoscenico di Koreja Lea Barletti e Werner Waas si fanno testimoni di una presa di coscienza, di un’educazione sentimentale alla parola. Un gioco che sospende il confine fra spettatori e attori, accettando la comune responsabilità di una storia collettiva. Quello che si manifesta attraverso il gesto dell’autodiffamazione non è tanto un “noi”, quanto un “io-tu”, un “io-tutti”: È uno spettacolo nato dal desiderio di concentrazione e di contatto reale con il pubblico.

Quella che va in scena sabato 28 alle 20.45 è la rappresentazione di una Clitemnestra alternativa rispetto alla moglie fedifraga e assassina di Agamennone, successivamente vittima di matricidio da parte del figlio Oreste, che intende vendicare la morte del padre. “Parla, Clitemnestra! Un’eterna tragedia, in versi”, con Lea Barletti e Gabriele Benedetti, è la storia di una donna confinata in un ruolo, in un nome, in un personaggio, che cerca un’altra possibile se stessa come parte della società. Anche il suo antagonista Agamennone è intrappolato in un ruolo, in un nome, in un personaggio. Fino a che entrambi non dismettono definitivamente le maschere rappresentate dai propri nomi, nessun dialogo è possibile.

La tre giorni con le produzioni Barletti/Waas si conclude domenica 29 con un doppio appuntamento. Alle 18.30 va in scena il “Monologo della buona madre” storia del corpo a corpo di una donna con se stessa: con il proprio corpo, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con l’immagine di sé, con i propri modelli, con le proprie aspettative, con la propria inadeguatezza, con la propria fallibilità, con la propria creatività. A seguire, alle 20.45 la prima nazionale di “Ashes to Ashes” uno spettacolo che parla d’ambiente e di futuro, di un paesaggio interiore che va a fuoco insieme a quello esteriore. Parla di un disperato cercarsi in mezzo al fumo di un paesaggio che diventa deserto, dove passato e futuro si confondono e perdono. La terra è in fiamme, migliaia di ettari di foresta diventano cenere. Insieme agli alberi bruciano la memoria, il passato, l’immaginazione e la speranza, ovvero il futuro.

Biglietti da 5 a 16 euro. Info: 0832/242000.

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