Un archivio sterminato, ore e ore ad ascoltare nonne, contadini, gente comune, raccontare la propria cucina e le proprie tradizioni. Daniele De Michele, in arte Donpasta, ha viaggiato per oltre dieci anni lungo tutta la penisola nelle cucine familiari per raccogliere le preziose testimonianze su ciò che si è salvato delle cucine popolari.
Parte di questo racconto va in onda venerdì 24, alle 20.30, su La7 in “Speciale Natale con Donpasta – di quello che ci sta non ci manca niente”, un viaggio nel mondo della cucina e delle tradizioni realizzato dal dj, economista, appassionato di gastronomia, originario di Otranto.
Un appuntamento che accompagna i telespettatori alla scoperta di ricette andate ormai quasi perse, che rappresentano ancora oggi l’orgoglio della cucina italiana, tra le emozioni e i riti di una preparazione di piatti tipici fatta con l’amore e la genuinità custodite nella memoria.
“La cosa che amo di più del Natale”, dice Donpasta, “sono i tortellini in brodo fatti in casa. Ho pensato così che il filo rosso del discorso poteva passare dal farli davanti alla telecamera e raccontare del mio viaggio”. Così mentre si preparano i tortellini per Natale, un piatto che unisce quasi tutta Italia, entra nelle cucine di Giacomina, staffetta partigiana della bassa reggiana che prepara la sua pasta rasa e di Filomena in Molise, il ragù; racconta la zuppa di pesce di Alghero fatta da Salvatore e va a trovare Anna, napoletana emigrata a Napoli, che canta mentre prepara la sua pasta cozze e fagioli; e poi ancora la ricotta di Edoardo, il pastore di Carpineto romano e il babà napoletano di Ornella.
Un archivio che vuole essere anche una omaggio alle nonne, le vere inventrici della cucina italiana in un epoca in cui i grandi chef hanno un grande seguito: “sono gli chef che hanno imparato dalle nostre nonne”, spiega Donpasta in una recente intervista rilasciata al settimanale “Sette”, “mi infastidiva che si parlasse solo dell’alta cucina e che venisse intesa solo come atto tecnico, mentre invece è un atto di generosità, è un gesto che appartiene a tutti”.